Ne soffre una ragazza su dieci, ma la metà delle donne ha spesso mal di pancia e difficoltà ad avere figli. Solo che se ne accorge tardi, dopo 7-10 anni, perché sottovaluta i sintomi scatenati dall'endometriosi: dolori al momento del ciclo mestruale, dolori pelvici e addominali che diventano cronici, dolori durante i rapporti sessuali e tanti altri fastidi persistenti. Un'occasione per parlarne è la giornata mondiale dedicata a questa patologia infiammatoria, che ricorre domenica 27 marzo, cui si aggiunge l'iniziativa al Policlinico Federico organizzata il 30, dalle 9 alle 16,30. Mercoledì prossimo si può infatti accedere all'ambulatorio per la visita gratuita, senza pagare il ticket, prenotando al numero telefonico 0817462925 (attivo dal lunedì al venerdì, ore 9-13) o inviando la richiesta via mail a info@centroendometriosinapoli.it (fino a esaurimento dei posti). Ed è importante fissare il consulto per più ragioni. Una è evidente: l'endometriosi determina l'infertilità nel 30-50 per cento dei casi, tant'è che al Policlinico è operativo un centro specializzato per consentire la conservazione degli ovociti nelle situazioni critiche. Resta poco chiara, invece, la causa della malattia, probabilmente dipende da più fattori, anche ambientali: uno studio condotto dai ricercatori della Federico II indica pure l'inquinamento da diossina.
«La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo, con la chirurgia mini-invasiva, migliorano la qualità della vita e aiutano a prevenire diversi problemi», dice il direttore della Ginecologia del Policlinico, Giuseppe Bifulco, che spiega: «Oltre a pregiudicare seriamente la fertilità, lo stadio avanzato può compromettere gravemente altri organi essenziali, come l'intestino, l'apparato urinario, o addirittura organi fuori dalla zona pelvica».