Napoli: ennesimo schiaffo agli sfrattati di Posillipo, deserta la commissione Patrimonio

La sala Nugnes deserta
La sala Nugnes deserta
di Antonio Folle
Giovedì 9 Luglio 2020, 14:51 - Ultimo agg. 19:47
4 Minuti di Lettura
La commissione Patrimonio convocata da Carmine Sgambati stamattina nella sala Nugnes di via Verdi doveva essere il primo passo verso il chiarimento delle responsabilità sulle vicende che hanno portato alla morte di Grazia Resicato, ottantenne residente in un appartamento di proprietà comunale morta, secondo quanto denuncia la famiglia, di crepacuore dopo aver ricevuto una lettera di sfratto da parte del Comune. All'importante riunione di commissione a cui dovevano prendere parte, tra gli altri, il vice sindaco Enrico Panini, l'assessore al Patrimonio Alessandra Clemente e la responsabile area Patrimonio Tiziana Di Bonito non si è presentato nessuno e così il primo atto di "giustizia" verso una vicenda che ha fatto gridare allo scandalo l'intera città si è concluso con un nulla di fatto.

Una ennesima beffa ai danni di Grazia Resicato e di quanti, in attesa dei risultati dell'inchiesta interna avviata dall'assessore al Welfare Monica Buonanno, si aspettavano verità e giustizia. Alla riunione, che si è "stiracchiata" tra una chiacchiera e l'altra per oltre un'ora, hanno partecipato i soli Carmine Sgambati, Roberta Giova e Vincenzo Moretto che hanno duramente stigmatizzato l'atteggiamento di chi, per non meglio precisati impegni istituzionali, ha preferito non presenziare alla commissione rendendola di fatto inutile. 

«Quando ho appeso dalla stampa dei tristi fatti di Posillipo ho immediatamente convocato una riunione della commissione Patrimonio per fare chiarezza - ha spiegato Carmine Sgambati - dopo aver letto l'atto che è stato inviato alle famiglie sono inorridito per la mancanza di sentimento umano che si riscontrava. Questa mattina avevano tutti qualche cosa di più urgente da fare - prosegue - io sinceramente credo che davanti ad una situazione del genere il più urgente era la presenza in commissione per dare una risposta ai cittadini napoletani. Noi non ci fermeremo qua, andremo fino in fondo per fare chiarezza».

La riunione della commissione Patrimonio, sia pure inutile per i fatti di via Posillipo, è servita però a fare ulteriore luce sulla gestione a dir poco "allegra" del patrimonio comunale. Come ha spiegato Roberta Giova ad oggi circa il 30% del patrimonio comunale è occupato senza alcun titolo. «Di fronte ad un disastro simile - afferma - proprio non riesco a capire le motivazioni di una tale aggressione ai danni di cittadini che in ogni caso sono nella legalità in quanto legittimi assegnatari e non occupanti abusivi. L'assessore al Welfare non ha dato corso alla redazione della graduatoria degli aventi diritto - precisa - quindi anche se riuscissimo a liberare gli immobili non sapremmo effettivamente a chi assegnarli perchè manca una graduatoria».

Intervento a gamba tesa di Vincenzo Moretto, decano del consiglio comunale, che punta il dito contro il progressivo svilimento del consiglio comunale e del suo ruolo di indirizzo e controllo. «Con l'amministrazione de Magistris stiamo assistendo alla messa da parte del consiglio comunale e dei consiglieri - dichiara Moretto - noi già nell'ultimo consiglio avevamo fatto presente al sindaco de Magistris questa situazione e la necessità di intervenire per scongiurare fatti più gravi. Non siamo stati ascoltati e si è arrivati alla tragedia che tutti i napoletani conoscono. Se con un atto di Giunta il Comune ha ritenuto assegnare ad alcune famiglie alloggi del patrimonio in attesa di trovare un alloggio ERP, non può semplicemente lavarsene le mani alla scadenza del regolare contratto d'affitto». 

La netta sensazione è che l'amministrazione arancione targata de Magistris sia in estrema difficoltà di fronte ad una tragedia che ha scosso l'intera città e che, forse, poteva essere evitata. Se è vero che l'atto inviato alle famiglie di Posillipo e alla signora Resicato non era uno sfratto esecutivo ma un "semplice" atto dovuto da parte di Napoliservizi, è altrettanto vero che all'atto dovuto non ha fatto seguito una corretta informazione per i cittadini. Sull'atto inviato dalla dirigente al Patrimonio del Comune, infatti, si legge testualmente: «A seguito della nota pervenuta dalla Napoli Servizi acquisita agli atti del Servizio scrivente invita e diffida la signora Grazia Resicato a lasciare l'immobile in oggetto entro 30 giorni libero da persone e cose dalla predetta comunicazione. Si inviano, pertanto, gli uffici in indirizzo ad un sopralluogo in data 07/07/2020 con appuntamento alle ore 11.00 al fine di riacquisire il bene».

Molto più - al di la delle generose concessioni grammaticali - di un semplice atto formale ma, come ha più volte sottolineato l'avvocato Angelo Pisani, di un vero e proprio atto intimidatorio che aveva come fine ultimo lo sgombero dell'appartamento.

«Questa mattina gli assessori responsabili di questa situazione non si sono presentati in una commissione che doveva fare chiarezza - l'ira di Angelo Pisani - questi signori si stanno comportando come se non fosse successo nulla mentre ci sono persone che hanno perso la vita e persone che tutt'oggi sono costrette a vivere nel terrore. E' bene ricordare che anche per la famiglia della signora Immacolata, la donna che vive con i suoi tre bambini disabili, l'atto è stato semplicemente sospeso e rinviato in data da destinarsi, non del tutto abolito. I responsabili di questa grave condotta nei confronti di cittadini inermi devono pagare per ciò che hanno fatto e mi auguro che al più presto la Magistratura intervenga d'ufficio per individuare e punire atti così scellerati. Siamo in un paese civile - conclude l'avvocato - e i cittadini più deboli vanno tutelati, non vessati con procedure di sfratto illegittime ai danni di assegnatari di alloggi comunali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA