Epatite e Hiv, a Napoli le nuove cure:
«Migliorata la vita dei pazienti»

Epatite e Hiv, a Napoli le nuove cure: «Migliorata la vita dei pazienti»
di Maria Elefante
Giovedì 26 Settembre 2019, 20:32
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Una vita normale, quasi uguale a quella di chi non è sieropositivo. Oggi è una realtà quasi possibile, con meno farmaci da assumere quotidianamente e meno effetti collaterali. I progressi nella ricerca per la cura dell’HIV sono stati illustrati dai medici dell’Ospedale Cotugno durante il III Workshop Nazionale “Hot Topics in Infettivologia” che ha portato in Campania specialisti da tutt'Italia.
 

"Le cure attuali hanno migliorato la qualità della vita delle persone affette da infezione da Hiv grazie a terapie antiretrovirali con numero ridotto di farmaci che prevedono una sola compressa al giorno con efficacia e potenza elevatissime ed effetti collaterali minimi – spiega Elio Manzillo, Direttore U.O.C. Immunodeficienze e malattie dell’emigrazione dell'ospedale Cotugno – La conseguenza di tutto questo è che la mortalità da HIV oggi è crollata al punto che oggi muore solo chi non sa di avere l’HIV o chi non si sottopone regolarmente alla terapia”. Alta novità in arrivo per i pazienti fragili è un centro di vaccinazione dedicato esclusivamente a chi soffre di infezioni croniche, un centro che come ha precisato il dottor Rodolfo Punzi, Direttore Dipartimento Malattie infettive e Urgenze Infettivologiche dell'ospedale Cotugno sarà attivo entro novembre.

“Al centro c’è la gestione ottimale di una terapia oggi molto semplice da assumere, nella maggior parte dei casi costituita da una singola compressa con tre differenti principi attivi, da assumere una sola volta al giorno, senza modificare le abitudini di vita, gli orari di lavoro o dei pasti” aggiunge Vincenzo Esposito, Direttore U.O.C. Immunodeficienze e Malattie Infettive di Genere. L'allarme in Campania però resta alto. “In Italia registriamo 3500-4000 nuovi casi all’anno; in Campania solo nell’ambito del Polo Infettivologico rappresentato dall’Azienda dei Colli e dal Complesso Ospedaliero Cotugno seguiamo circa 2200 pazienti e registriamo 100-120 nuovi casi annui – spiega Vincenzo Sangiovanni, direttore U.O.C. Infezioni sistemiche e dell’immunodepresso – Nelle altre strutture ospedaliere ne registriamo nel complesso circa 50-60. Purtroppo, in più del 30% dei casi, i pazienti si presentano già con una malattia avanzata dato che l’infezione si manifesta in modo silenzioso e subdolo. Fondamentale l’attività di prevenzione, formazione e informazione. Per esempio da noi al Cotugno è possibile fare il test di screening per l’infezione da HIV nel più totale anonimato, in maniera gratuita, senza prenotazione e senza impegnativa del medico curante, insieme a molti altri servizi e counselling”.

A preoccupare è anche la comparsa di nuovi virus. “Parleremo anche dell'epatite da virus E che sta prendendo piede nella nostra nazione. Ma questo convegno spazierà su tutte le problematiche dell’infettivologia – afferma Rodolfo Punzi - dall’HIV alle patologie epatiche fino ai trapianti di fegato, dalla cura per la tubercolosi all’antibioticoterapia e all’antibioticoresistenza. Cinque divisioni coinvolte nel convegno, per dimostrare la grande sinergia esistente nella nostra struttura”.
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