Due vigili licenziati e un terzo sospeso dal servizio, e dallo stipendio, per tre mesi. La prima sentenza sullo scandalo assenteismo di Ercolano è arrivata ieri mattina. La commissione disciplinare del Comune ha emesso il suo verdetto in merito all'inchiesta aperta dalla Procura di Napoli, che vede indagati tre agenti del comando vigili di Vico Posta per falso e truffa ai danni dello Stato. Ai tre sospettati è stato notificato, un mese fa, un avviso di garanzia. Secondo le accuse gli indagati, durante l'orario di lavoro, avrebbero sbrigato faccende personali. Il procedimento penale a loro carico è ancora aperto e avranno la possibilità di difendersi, in tribunale, dalle accuse frutto dell'inchiesta interna condotta dai loro colleghi. Ma dal Comune è arrivata la prima sentenza. Una decisione che i tre potranno comunque impugnare davanti al giudice del lavoro. «Conosco i dipendenti ed ho sempre avuto l'impressione che facessero bene il proprio mestiere, fermo restando che ho massimo rispetto per il lavoro e la decisione della commissione disciplinare. Resta l'amarezza per un fatto che lede l'immagine della città e mina quel rapporto di fiducia tra i cittadini e la pubblica amministrazione», commenta il sindaco Ciro Buonajuto.
All'indomani dello scandalo il sindaco aveva annunciato che il Comune si costituirà parte civile nell'eventuale processo penale a carico degli agenti. L'episodio in questione risale a maggio scorso, quando i tre, dopo aver timbrato il cartellino in ufficio, si sarebbero presentati in un autolavaggio per far lavare, in orario di servizio, le loro vetture. I sospettati sono anche accusati di aver falsificato una multa, inflitta a un automobilista per un'infrazione al codice della strada. Ma nel momento in cui veniva redatto il verbale, così dicono gli atti, gli agenti erano in ufficio e non in strada. A incastrarli, come detto, sono stati gli stessi colleghi. Vigili che a dispetto delle croniche carenze di organico, o forse proprio per questo, hanno deciso di indagare all'interno del comando. Un'indagine esplosa a 5 anni esatti dall'inchiesta che nel 2015 ha travolto ben 35 agenti della municipale, tutti imputati nel processo per assenteismo. Anche allora scattarono licenziamenti.