Esame avvocati, salta la prova scritta a Napoli: settemila praticanti seduti in Tribunale

Esame avvocati, salta la prova scritta a Napoli: settemila praticanti seduti in Tribunale
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 11 Dicembre 2020, 09:00
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Dunque, tutti giù per terra. E invece di stare seduti nei locali della Mostra d'Oltremare, i praticanti avvocati napoletani saranno seduti in piazza Cenni, nel «loro» Tribunale. Storie cittadine di una categoria in fibrillazione, quella rappresentata da circa settemila professionisti che aspirano a diventare avvocati (ne sono 20mila in tutta Italia). Martedì 15 dicembre, ore 11, in campo quelli di giustizia per i praticanti avvocati, una sorta di community che unisce associazioni e sigle differenti. Figli di un mondo professionale minore, ma comunque operativi, capaci di svolgere un ruolo attivo nelle aule di giustizia (in campo penale, possono intervenire per i processi che prevedono condanne fino a quattro anni), battono su un punto in particolare: di fronte al rinvio delle prove scritte previste dal 15 al 17 dicembre (la data dipenderà dal trend dei contagi), chiedono una riforma della prova. In che modo? Consentire l'abilitazione con un test orale da remoto. Oppure, fissare un solo giorno per gli scritti (e non tre) per poi dare corso agli orali, da remoto. Mission impossible, approdata in questi giorni in commissione giustizia alla Camera, in vista di una riforma che fa gola anche e soprattutto per il possibile ritorno di voti. Segue con attenzione i lavori parlamentari Claudia Majolo, presidente Unione praticanti avvocati, che in questi mesi ha fatto spesso sentire la propria voce per ottenere una riforma delle prove abilitative: «Chiedo una sola prova orale da remoto per non ingolfare la macchina esaminatrice, di fronte a una evidente lesione del principio di uguaglianza. Come per ingegneri, farmacisti e commercialisti, anche la nostra categoria attende riforme a stretto giro». 

Intanto, l'imbuto si fa sempre più stretto: ci sono settemila candidati avvocati costretti a prendere atto dello slittamento delle prove di esame scritto in primavera; mentre per chi ha superato gli scritti a dicembre del 2019, c'è già la possibilità di sostenere la prova orale con alcuni commissari da remoto.

Disponibilità e vigilanza da parte dei commissari di esame, come assicura il presidente della prima commissione di esame Giovanni Abbate, mentre due giorni fa è stato attrezzato un esame orale da remoto, con una postazione a Castelcapuano (seguita dal presidente Luigi Viggiani). 

 

Fibrillazione anche per i penalisti, chiamati alle urne per il rinnovo dei propri vertici il prossimo 16 dicembre. È di questi giorni il deposito di un manifesto per la ricomposizione della categoria, che - come è noto - è chiamata a scegliere tra tre candidati: il presidente uscente Ermanno Carnevale, gli avvocati Gaetano Balice e Marco Campora. Tre liste per trecento e passa votanti, c'è chi chiede - anche di fronte alla crisi provocata dalla pandemia -, di far slittare il voto a giugno, ma con una mossa a sorpresa: la riapertura dal primo gennaio del 2021 al 31 marzo del 2021 delle iscrizioni della camera penale di Napoli a tutti i colleghi iscritti nel consiglio dell'ordine del distretto di corte di appello, previo azzeramento dell'attuale tesseramento, e contestuale verifica dei requisiti per la iscrizione dei soci e la partecipazione di questi ultimi alla vita dell'organismo forense». Una richiesta avanzata dagli avvocati Giuseppe De Gregorio, Carmine Ippolito e Guido De Maio, primi tre nomi di una lista firmata da 26 professionisti.

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