Ex campo rom di Ponticelli, il Comune di Napoli rimuoverà baracche e rifiuti speciali: nascerà un parco

Ex campo rom di Ponticelli, il Comune di Napoli rimuoverà baracche e rifiuti speciali: nascerà un parco
di Alessandro Bottone
Venerdì 3 Aprile 2020, 20:58
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A distanza di anni si interverrà nella bonifica dell'ex campo rom in via Virginia Woolf a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli. Fino al 2016 l'enorme area al confine con il comune di Cercola ha ospitato migliaia di persone in condizioni di assoluto degrado.
 
 

L'area, di oltre 190mila metri quadrati, è di proprietà di una società a responsabilità limitata. Una parte della superficie, di circa 65mila metri quadrati, era occupata dal campo rom. Baracche fatiscenti - alcune costruite su delle “palafitte” per proteggersi dall'umidità e dai topi - ma anche rifiuti di ogni genere, compresi quelli speciali e pericolosi, divisi in numerosi cumuli come appurato dai sopralluoghi svolti dagli operatori dell'Arpac. Persino dalle immagini satellitari si riconosce la sagoma di decine e decine di elettrodomestici, specie frigoriferi, accatastati e abbandonati in mezzo al verde. Difatti la maggior parte dello spazio è ricoperto da una folta vegetazione spontanea. A terra ci sono materiali di risulta di costruzione e demolizione, guaine impermeabili e legno usati per creare dei vialetti calpestabili. Inoltre «in prossimità delle singole capanne - si legge in un documento del Comune - erano stoccate diverse tipologie di materiale proveniente presumibilmente dalla raccolta stradale quali elettrodomestici vari, taniche in plastica, imballaggi e infissi in legno» ed erano «presenti alcune carcasse di autoveicoli privi di targhe». Molti dei cumuli di «monnezza» sono stati interessati, nel corso degli anni, da numerosi roghi dolosi. Le pietose condizioni igienico-sanitarie, più volte oggetto di denuncia e polemiche da parte dei residenti, portarono allo sgombero degli accampati. L'area continua a essere infestata dai ratti.

Ad ottobre 2016 il sito fu oggetto di indagini da parte della polizia ambientale in collaborazione con l'autorità giudiziaria. L'area è stata sottoposta a sequestro per evitare ulteriori accessi abusivi e occupazioni indebite. Ora è necessario recuperare i rifiuti. Il Comune di Napoli ha impegnato, con una specifica determina del servizio “Igiene della città”, una somma a favore dell'azienda municipalizzata Asìa Napoli per la rimozione delle baracche già demolite in precedenza. Si impegnano 37mila e 500 euro «in regime di split payment», ovvero quale servizio a richiesta e straordinario rispetto alle attività che l'azienda comunale svolge ordinariamente nella gestione del ciclo dei rifiuti. «Spesa necessaria ed improcrastinabile» precisa la determina comunale.

Ora si sta lavorando all'ordinanza che autorizzerà la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati così come chiesto dall'autorità giudiziaria già da tempo. Per questo spazio di Ponticelli era previsto un «piano particolareggiato d'iniziativa privata» denominato “Parco del Sebeto” per la realizzazione di un parco pubblico, di parcheggi e di un centro commerciale per la grande distribuzione. «In data 25.05.06 il soggetto proponente ha presentato il piano definitivo» si legge in un documento, ormai datato, sul sito del Comune. Ad oggi non si conosce l'effettiva possibilità di attuazione di tale progetto di recupero e riqualificazione.

Sono tante altre le aree del quartiere Ponticelli sommerse dai rifiuti con vere e proprie discariche a cielo aperto. A partire dall'altro ex campo rom a ridosso dell'istituto scolastico Marie Curie in via Argine e più precisamente nella curva che porta verso via Pacioli dove restano da recuperare diverse tonnellate di «monnezza». Situazioni simili, dovute allo sversamento illecito di rifiuti, in via Curzio Malaparte, in via Mario Pomilio, Cupa Censi dell'Arco - tre strade nei paraggi dell'ospedale del Mare - e cumuli anche nei pressi degli uffici della motorizzazione civile a Barra e nell'area adiacente al parco di villa Letizia. Sono aree per la cui bonifica occorrono risorse importanti.
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