Napoli, tre risse in tre giorni. Porta Nolana sull'orlo della rivolta civile: «O noi o gli extracomunitari»

Napoli, tre risse in tre giorni. Porta Nolana sull'orlo della rivolta civile: «O noi o gli extracomunitari»
di Antonio Folle
Martedì 30 Giugno 2020, 15:56 - Ultimo agg. 18:26
4 Minuti di Lettura

L'ennesima maxi rissa che si è registrata stamattina tra Porta Nolana e corso Garibaldi è solo l'ultimo episodio di violenza che da tre giorni caratterizza l'area a ridosso del capolinea della Circumvesuviana. Poco dopo le 9 due folti gruppi di extracomunitari si sono affrontati a suon di calci e pugni sotto gli occhi terrorizzati dei cittadini che hanno assistito impotenti alla scena. Per riportare la calma - apparente - in zona è stato necessario un intervento "interforze" tra i vigili urbani che solitamente presidiano la piazza e i Carabinieri intervenuti a dar manforte ai caschi bianchi del Comune. Per riportare l'ordine sul territorio le forze dell'ordine hanno impiegato circa un'ora, ma la tensione nel quartiere è ancora più che palpabile.

Alla base delle continue risse di questi ultimi giorni ci sarebbero i violenti alterchi tra gruppi di stranieri che si "contendono" la gestione del mercato abusivo di Porta Nolana. Un mercato dove è possibile trovare ogni genere di merce, dagli abiti raccattati tra i rifiuti o rubati dai cassonetti destinati alle associazioni di volontariato alle bici e ai cellulari rubati. Non mancano spaccio di droga e prostituzione che, nonostante i controlli serrati, proliferano e rappresentano una importante fonte di guadagno per la criminalità organizzata.

LEGGI ANCHE Marocchino rischia il linciaggio dopo la rapina 

Ieri pomeriggio intorno alle 17 ancora una rissa, presumibilmente per i medesimi motivi, tra due uomini che si sono affrontati sui marciapiedi prima di allontanarsi alla vista delle divise delle forze dell'ordine. Domenica pomeriggio, invece, le finestre di alcuni appartamenti privati sono stati presi a bottigliate da gruppi di ubriachi che, probabilmente, poco gradivano gli inviti dei cittadini a evitare di schiamazzare in piazza.

I residenti della zona zona sono sull'orlo della rivolta civile e non mancano le proposte - disastrose - di giustizia "fai da te". «Ormai i residenti di questa zona sono esasperati - spiega il dirigente nazionale di Fratelli d'Italia Luigi Rispoli - e non si può escludere che qualcuno scenda in strada per farsi giustizia da solo. Le istituzioni ci hanno abbandonato, la colpa di questa situazione non la imputiamo più nemmeno alle forze dell'ordine che fanno quanto possono per cercare di tenere sotto controllo la situazione lavorando in condizioni al limite dell'assurdo che mettono a repentaglio la loro stessa sicurezza. Il problema - prosegue - non è più di ordine pubblico, ma è un problema prettamente politico. In tutti questi anni l'amministrazione de Magistris ha lasciato correre questo problema, ritenendolo non importante, e oggi siamo arrivati al punto che i residenti si trovano di fronte alla scelta tra andare via o scendere in strada e cercare di far rispettare il quartiere, assumendosi il rischio di essere aggrediti da questi stranieri quasi sempre ubriachi. Se il Comune, la Regione e il Governo - conclude Rispoli - hanno intenzione di abbandonare questo pezzo di città ce lo facessero sapere e noi residenti cercheremo una soluzione per risolvere il problema una volta per tutte». 
 


I cittadini del quartiere hanno rivolto numerosi appelli, anche negli scorsi giorni, al Comune di Napoli per chiedere una riqualificazione urbanistica e sociale degli spazi. Tra non molto il Comune e la II Municipalità dovrebbero dar vita ad un bando per l'assegnazione degli stalli ai mercatali che, dall'emergenza Covid, sono scomparsi. Il ritorno del mercatino, però, non è visto come una buona soluzione dai residenti che, invece, hanno chiesto a gran voce una riqualificazione in ottica "turistica" del quartiere. Alla richiesta di installazione di info Point turistici, di giostrine per bambini e di maggior cura del - poco ormai - verde urbano del quartiere il Comune ha risposto con la creazione di un mercato sperimentale.

Uno scontro totale tra la visione di riqualificazione del Comune di Napoli e la visione dei residenti che hanno già annunciato battaglia contro un provvedimento che non li accontenta. Finita completamente nel dimenticatoio, infine, la proposta che prevedeva la creazione di un'area di libero scambio in un'altra zona della città che doveva servire a debellare il fenomeno dei mercatini della monnezza e allo stesso tempo, ad "allentare" le fortissime tensioni sociali che si registrano a porta Nolana, al Vasto e, più in generale, in tutta la zona della stazione centrale di Napoli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA