Faida di camorra a Ponticelli, la pista della droga dietro l'agguato al 25enne

Faida di camorra a Ponticelli, la pista della droga dietro l'agguato al 25enne
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 22 Agosto 2022, 09:00 - Ultimo agg. 23 Agosto, 08:25
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Torna a scorrere il sangue a Ponticelli. Nella notte tra sabato e domenica un uomo armato di pistola ha svuotato il caricatore di una calibro 38 puntando la canna contro un giovane che era in compagnia della fidanzata. È successo in via Eduardo Scarpetta. Miracolosamente scampato alla morte l'obiettivo del raid: si tratta del 25enne Davide T., una serie di piccoli precedenti penali alle spalle, raggiunto da tre colpi alla schiena e alle gambe. Ma la potenza di fuoco e le modalità dell'agguato non lasciano spazi a dubbi: il killer è entrato in azione per uccidere.

Siamo in via Eduardo Scarpetta, a Ponticelli, ed è da poco passata la mezzanotte di sabato quando nei pressi dell'abitazione in cui abita la compagna, Davide viene avvicinato da un uomo che gli punta contro la canna di una calibro 38.

Il killer inizia a far fuoco, una raffica di colpi che solo parzialmente vanno a segno, ferendo il 25enne e poi fuggendo via. Miracolosamente illesa anche la ragazza.

Scattano i soccorsi e il ferito arriva al pronto soccorso del vicino ospedale di Villa Betania, a via Argine. Arrivano anche gli agenti del commissariato di Ponticelli, che raccolgono la versione della donna: «Eravamo all'ingresso di casa mia quando è improvvisamente arrivato un uomo, che non saprei riconoscere, e senza motivo, senza dire nulla ha iniziato a spararci contro». 

Nonostante i colpi ricevuti, il 25enne è stato dichiarato fuori pericolo. Nella serata di ieri anch'egli è stato a lungo interrogato dagli investigatori. Nessun dubbio sulla matrice camorristica dell'agguato. Ma chi potrebbe volere la morte di un giovane che non risulta finora mai essere stato coinvolto in indagini di criminalità organizzata? Al lavoro gli investigatori della Squadra mobile guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini. I quali seguirebbero già una pista precisa: il 25enne risulterebbe infatti avere rapporti di amicizia con alcuni personaggi inseriti nel clan De Martino. Non è escluso dunque che il raid sia maturato nell'ambito della faida in corso nella zona orientale di Napoli, una guerra senza quartiere culminata in un tutti contro tutti, perché ormai i vecchi equilibri criminali a Ponticelli sono saltati. 

Davide T. potrebbe essere diventato un obiettivo anche per aver reso qualche favore agli amici sbagliati, prestandosi magari a custodire merce illecita (droga?): e anche su questo sono in corso verifiche e approfondimenti da parte della Mobile. C'è poi un piccolo mistero non del tutto chiarito: all'esito degli interventi della Polizia di Stato, sull'asfalto di via Edoardo Scarpetta sono stati repertati otto bossoli e tre ogive deformate. Ma la pistola calibro 38 non espelle bossoli: a quale arma appartenevano dunque quelli trovati dalla Scientifica? Ed ancora: a sparare è stata più di un'arma? 

Un fatto appare certo. La terribile sequenza di agguati, stese e raid anche dinamitardi avvenuti a Ponticelli dimostrano come la situazione resti tesissima, e che le fazioni in guerra tra loro per il controllo del traffici illeciti non abbiano affatto intenzione di arretrare o arrivare a una tregua. A fare le spese di questo clima insopportabile sono, come sempre, le migliaia di famiglie e di persone oneste e perbene costrette a subire la cappa d'odio, i rischi legati a pallottole vaganti, quando non sono addirittura gli ordigni esplosivi e le bombe artigianali ad esplodere. 

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Nel contesto folle di una faida che vede opposti tutti contro gli altri, spiccano i ruoli dei clan De Luca Bossa, De Micco e De Martino. Uno scontro totale quello tra il Lotto 0 e i Bodo che non si combatte solo per strada ma anche sul web, con minacce esplicite lanciate soprattutto attraverso il social TikTok. E a complicare ulteriormente le cose ci ha pensato la scarcerazione di un personaggio di peso criminale come Francesco De Martino alias XX, boss indiscusso del rione Fiat e, fino a qualche mese fa, indicato come fedelissimo dei De Micco. Un'alleanza, però, che si sarebbe improvvisamente sfaldata a causa di dissidi sulla spartizione dei soldi legati allo spaccio e alle estorsioni, allargando pericolosamente, di fatto, il cerchio. Ma oggi tutto è cambiato: e quest'ultimo grave ferimento ne è la drammatica conferma, e forse anche la premessa per nuovi tragici sviluppi. 

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