Faida di Ponticelli, il boss in vacanza a Parigi: «L'alibi perfetto dopo i delitti eccellenti»

Faida di Ponticelli, il boss in vacanza a Parigi: «L'alibi perfetto dopo i delitti eccellenti»
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 6 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 15:36
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Un alibi dopo i delitti eccellenti. Tutti in vacanza a Parigi, capitale mondiale di arte e cultura. Un viaggio di piacere che - nell'ottica di chi indaga - aveva un solo obiettivo: consentire a boss, mandanti e organizzatori di agguati eccellenti di costruirsi un alibi, in occasione dell'azione esecutiva. Un retroscena che emerge dalle indagini sulla faida di Ponticelli, che ieri hanno fatto registrare uno snodo decisivo: è stato il gip Maria Laura Ciollaro ad emettere un ordine di custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Carmine D'Onofrio, a carico del boss Marco Di Micco, Giovanni Palumbo, Ferdinando Viscovo, Ciro Ricci, Giuseppe Russo Junior, mentre non è stato convalidato il fermo (né è stata emessa misura cautelare) a carico di Salvatore Alfuso (difeso dal penalista Antonio Iorio. Confermare le indagini del pm anticamorra Antonella Fratello.

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Ma torniamo alla storia degli alibi.

La notte del delitto a carico di D'Onofrio, De Micco trascorse la notte in un albergo del centro, assieme alla moglie. Sette anni fa, omicidio di Nunzia D'Amico, la vacanza a Parigi. Ieri, dinanzi al gip, c'è chi ha offerto le chat con la fidanzata, ma l'alibi è franato. 

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