Falò dell'Immacolata, stavolta
a Castellammare vince la legge

Falò dell'Immacolata, stavolta a Castellammare vince la legge
di Dario Sautto
Domenica 8 Dicembre 2019, 10:20
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Dopo la sassaiola e la molotov inesplosa contro poliziotti e operatori ecologici, l'imponente dispiegamento di forze dell'ordine su tutto il territorio stabiese è servito a bloccare i falò illegali e a garantire la sicurezza. Almeno, questa è la situazione fino alla mezzanotte. Nelle strade di Castellammare, su ordine della prefettura sono arrivati i rinforzi dalla questura di Napoli. Centinaia di uomini in supporto di polizia, carabinieri e guardia di finanza già all'opera da giorni in una vera e propria lotta ai «fucaracchi» dell'Immacolata illegali. Un evento che si perde nella notte dei tempi, tra le tradizioni più particolari di Castellammare, che da oltre un decennio sono diventati una sfida tra quartieri, oltre le regole, con la gestione dei comitati fortemente condizionata dalla camorra.
Con l'amministrazione comunale impegnata sull'arenile con falò, concerti e spettacoli, anche per la notte appena trascorsa erano stati organizzati eventi paralleli nei vari rioni, con contanti neomelodici, fuochi d'artificio e, ovviamente, i «fucaracchi». L'intervento di pulizia straordinaria, scortato dalle forze dell'ordine, ha rimosso decine di accumuli di legname in tutti i rioni «caldi». Sono stati rimossi circa 140 metri cubi di legname, soprattutto nei rioni Cicerone, Spiaggia, Scanzano e Licerta. A via Cicerone si sono vissuti altri momenti di tensione, con i cittadini che hanno protestato a lungo contro l'azione repressiva. In uno spiazzo era già stata installata la struttura di supporto al falò, con travi intrecciate per sorreggere il peso della legna. Gli ultimi sequestri, nel tardo pomeriggio, a piazza Milante al rione Cicerone, sull'arenile in via De Gasperi e a largo Caporivo.

Castellammare, torna la guerra dei falò: perquisizioni a casa dei boss, rimossi 140 metri cubi di legname

LA TASK FORCE
Il supporto di forze dell'ordine, però, è servito alla polizia anche per effettuare controlli in strada e perquisizioni straordinarie nelle abitazioni in cui risiedono elementi di spicco della camorra. In totale sono state identificate 673 persone in 48 ore, di cui 214 con precedenti, controllati 321 tra auto e moto e sono state effettuate 15 perquisizioni domiciliari nei confronti di affiliati ai clan D'Alessandro e Cesarano. Già dal pomeriggio, i vari rioni sono stati «blindati» da decine di uomini e donne di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Particolare attenzione, ovviamente, è stata dedicata al rione Savorito, il «bronx Faito» dove lo scorso anno è andata in scena una vera e propria sfida allo Stato e alle istituzioni, il falò della camorra. Una pira di legna sulla quale furono apposti un manichino impiccato e lo striscione «così muoiono i pentiti, abbruciat», prima di dare fuoco all'intera struttura illegalmente costruita in poche decine di minuti da alcuni giovani. Cinque sono stati identificati come i principali responsabili di quel gesto: il nipote del boss della zona Salvatore Imparato «'o paglialone», il giovane Francesco Imparato, è già stato condannato per istigazione a delinquere con l'aggravante mafiosa; altri due amici sono a processo.

Attenzione al massimo anche a Scanzano, il rione bunker del clan D'Alessandro, e ancora al centro antico, al rione Moscarella e tra le palazzine del Cmi, nell'estrema periferia stabiese, dove ogni anno va di scena la festa. Attenzione massima anche nelle vicine Gragnano e Santa Maria la Carità, dove negli ultimi anni si è «estesa» la tradizione. Con il beneplacito della chiesa, al Parco Imperiale di Gragnano è stata organizzata una festa con il neomelodico Nando Mariano e un falò, per il quale ieri mattina sono state avviate le verifiche da parte dei carabinieri della stazione gragnanese per capire se esistano le autorizzazioni.
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