Falsi documenti per far avere il reddito di cittadinanza: a Napoli Municipalità sotto accusa

Falsi documenti per far avere il reddito di cittadinanza: a Napoli Municipalità sotto accusa
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 23 Marzo 2022, 22:59 - Ultimo agg. 24 Marzo, 17:10
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Nubi nere si addensano sugli uffici della Terza Municipalità di Napoli, Stella-San Carlo. Lunedì mattina una squadra di polizia giudiziaria della Polizia Municipale ha bussato alle porte della sezione distaccata di via Lieto, quella che ospita i servizi dell’anagrafe, per eseguire perquisizioni, sequestri, e notificare quattro informazioni di garanzia: tre ad altrettanti dipendenti amministrativi ed un quarto ad un consigliere. 

Gli “avvisi” fanno riferimento a un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli su presunte irregolarità nella concessione di cambi di residenza, anche se al momento non si può escludere che l’orizzonte investigativo possa andare anche oltre, investendo un presunto traffico di documenti necessari per ottenere i benefici del reddito di cittadinanza. Un quinto avviso di garanzia sarebbe stato notificato nella stessa giornata ad uno straniero, un cingalese residente nel capoluogo campano.

Le contestazioni a carico degli indagati si riferiscono a condotte per le quali si ipotizzano i reati di falso in atto pubblico e concussione. Accuse che lasciano immaginare un ruolo diretto e attivo a carico degli impiegati comunali coinvolti. I destinatari delle informazioni di garanzia - oltre al consigliere municipale - riguardano due dipendenti in servizio negli uffici di via Lieto ed un loro collega distaccato presso l’Ufficio Anagrafe di Soccavo. Nota di cronaca: ieri mattina gli uffici della Municipalità sono rimasti chiusi, ma le indagini non c’entrano: per un caso di Covid si è dovuto provvedere alla sanificazione dei locali.

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Nel corso delle perquisizioni la polizia giudiziaria ha sequestrato i computer di tutti gli impiegati, e i telefonini cellulari, compreso quello del rappresentante del “parlamentino” di Stella-San Carlo.
A questo punto scattano nuove indagini: con verifiche e analisi delle memorie delle strumentazioni sequestrate, al cui interno potrebbero esserci elementi importanti, se non decisivi, per la prosecuzione delle attività investigative.
Naturalmente va ricordato, come sempre, che la notifica di un avviso di garanzia non equivale ad un’anticipazione di condanna, ed anzi resta uno strumento capace di dare agli indagati la possibilità di difendersi e replicare alle ipotesi della pubblica accusa. Anche per questo, pur essendo in possesso delle identità degli iscritti nel registro degli indagati, il nostro giornale ha deciso di non pubblicarle, almeno in questa fase iniziale del procedimento penale.

Quel che si può invece aggiungere è che l’indagine si riferisce a fatti che risalgono al 2020. E che il fascicolo è stato aperto in seguito ad alcune denunce aventi ad oggetto pratiche sospette relative ad atti amministrativi rilasciati proprio dall’ufficio Anagrafe.
«Ben vengano indagini ed approfondimenti su presunte opacità della nostra Municipalità - dichiara al “Mattino” il presidente della terza Municipalità, Fabio Greco, succeduto ad Ivo Poggiani - Ora aspettiamo il lavoro degli inquirenti, ribadendo la nostra piena fiducia nella magistratura e ribadendo che la legalità e la trasparenza resta il nostro faro».
«Ovviamente, laddove dovessero emergere responsabilità penali o anche amministrative a carico dei nostri dipendenti, saremo inflessibili. Non dimentichiamo che siamo noi, pubblici amministratori e dipendenti della struttura Comune, a dover dare sempre il buon esempio».

Ovviamente si tratta di un contesto totalmente differente, ma l’apertura di questa indagine su presunte irregolarità commesse all’ombra delle attività amministrative della Terza Municipalità non può non ricordare il caso esploso nel 2010 in un’altra struttura comunale decentrata, la Municipalità di Chiaia-San Ferdinando che consentì di sollevare il velo su un vastissimo giro di false invalidità ai danni dell’Inps. Un caso che provocò un vero terremoto nel Primo “parlamentino”.
 

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