Fascicoli distrutti, lady Mocerino al gip: «Non ho mai corrotto la cancelliera»

Fascicoli distrutti, lady Mocerino al gip: «Non ho mai corrotto la cancelliera»
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 13 Maggio 2020, 10:47
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Si mostra preoccupata quando apprende dell'inizio delle indagini da parte delle forze dell'ordine, ma anche quando si imbatte - nei pressi della sua abitazione - in un maresciallo dei carabinieri. Preoccupata al punto tale da chiamare la cancelliera Antonietta Briaca, suo contatto dinanzi al giudice di pace civile di Marigliano, e di chiedere alcune informazioni al telefono: «Ho avuto paura, ho pensato: vuoi vedere che questo sta cercando qualcosa da Antonietta?». È solo una delle intercettazioni a carico di Maria Luisa D'Avino, nel corso dell'inchiesta sulla distruzione (o manomissione) dei fascicoli giudiziari dinanzi al giudice di pace del Tribunale di Nola. Sotto accusa una decina di avvocati (ai domiciliari), altri tre legali (sospesi per un anno).

Uno dei momenti clou dell'inchiesta riguarda la decisione di regalare un braccialetto «tennis» ad Antonietta Briaca, nel corso di una festa in casa della stessa cancelliera. Ne parlano al telefono, due avvocatesse - si tratta di Maria Luisa D'Avino e Anna Sommese -, entrambe finite agli arresti domiciliari. Dice la Sommese alla D'Avino, a proposito del regalo da organizzare per Antonietta Briaca: «Pensavano di pagare 20 euro, non avevano capito, eppure con me la signora si comporta bene». Per gli inquirenti non ci sono dubbi: «Quel si comporta bene rappresenta un ulteriore indizio di accordi clandestini finalizzati a lucrare sulle marche da bollo». Ipotesi truffa ai danni dello Stato, marche da bollo false su fascicoli destinati a rimanere senza alcun vaglio da parte dell'autorità giudiziaria.

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È il sette marzo del 2019, quando si viene a sapere dei controlli presso la cancelleria civile del giudice di pace di Marigliano, una notizia che fa scoppiare il panico. Ed è così che vengono filmati alcuni avvocati che ritornano sui loro passi. Anzi. A dirla con il gip nolano che ha emesso le misure cautelare, gli avvocati tornano sul luogo del delitto, nel tentativo di riprendere possesso di alcuni fascicoli e di cancellare le prove delle avvenute manomissioni. Si trattava di interventi differenti: c'era chi voleva eliminare le marche da bollo fasulle; chi distruggeva il fascicolo per spezzare la catena di indagini a ritroso. Uno scenario di opacità che riguardava anche altri aspetti della vita giudiziaria alle porte di Napoli. Grazie alla presunta complicità della cancelliera, c'era chi riusciva a pilotare il fascicolo, scegliendosi di fatto il giudice per la trattazione del proprio caso. Interventi e manomissioni ovviamente non consentiti dalla legge. Ieri i primi interrogatori di garanzia. Tra questi anche quello dell'avvocato D'Avino (moglie del consigliere regionale Carmine Mocerino, presidente della commissione anticamorra), a cui vengono contestate tre ipotesi di sottrazione di fascicoli e una ipotesi di corruzione.

GLI INTERROGATORI
Difesa dai penalisti Roberto Cuomo e Angelo Pignatelli, la donna ha respinto con fermezza le accuse, dicendosi pronta ad offrire alla magistratura ogni elemento per dimostrare la correttezza della propria condotta: «Mai corrotto la cancelliera - ha spiegato -. La raccolta di soldi per un braccialetto da mille euro era una semplice colletta per ricambiare all'invito a una festa». E i filmati che la ritraggono, in almeno due occasioni e assieme a due colleghi diversi, mentre vengono sottratti fascicoli? «Quei fascicoli - ha spiegato - non hanno mai lasciato il Tribunale, non li ho fatti sparire». Difesi - tra gli altri - dagli avvocati Giovanni Conti e Francesco Picca, anche gli altri indagati sono pronti a difendersi dalle accuse. Intanto, appare doverosa una precisazione: tra i legali arrestati compare anche Pietro Marzano, napoletano del 1973, che non va confuso con l'avvocato omonimo Pietro Marzano, nato nel 1972 (studio in via Gramsci), che si è rivolto al Mattino per ribadire la propria estraneità alle accuse legate all'inchiesta nolana.
 

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