Fase 2 a Napoli, ripartono le fabbriche ma Fca dimezza le attività

Fase 2 a Napoli, ripartono le fabbriche ma Fca dimezza le attività
di Valerio Iuliano
Domenica 3 Maggio 2020, 09:00
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La Fase 2 sta per partire e le imprese manifatturiere riaccendono i motori. A Napoli e provincia alcune fabbriche, in realtà, hanno già riaperto a pieno regime da lunedì 27 aprile. Mentre per altre nella scorsa settimana c'è stato solo un progressivo riavvicinamento alla produzione vera e propria, con un organico a ranghi ridotti. Il ritorno, per queste ultime, è fissato per domani mattina. I tempi di riorganizzazione della manifattura coincidono in linea di massima con l'uscita dal lockdown, fissata dai decreti del premier Conte. Il discorso cambia, invece, per quei settori come l'aerospazio che non hanno mai interrotto l'attività, essendo riconosciuti come attività essenziali. L'emergenza epidemiologica ha già indotto le imprese ad introdurre cambiamenti radicali. La necessità di rispettare i rigidi protocolli di sicurezza per evitare contagi, stipulati con le parti sociali nelle scorse settimane, è la parola d'ordine per tutti. E in molte aziende lo smart working, nei limiti del possibile, è già una certezza. In quasi tutti gli stabilimenti più importanti del territorio le misure di sicurezza saranno ancora più stringenti di quelle fissate da governo e sindacati nazionali. La misurazione della temperatura corporea dei lavoratori all'ingresso della fabbrica è una delle novità. I pericoli - secondo alcuni - potrebbero derivare dal bisogno di molti lavoratori di utilizzare i mezzi pubblici per recarsi nei siti produttivi.
 

 

Per le imprese manifatturiere, le tappe della Fase 2 variano da una fabbrica all'altra. Uno dei primi siti produttivi a riaprire, già il 27 aprile, è stato lo stabilimento Whirlpool di via Argine, dopo un confronto tra la multinazionale e le parti sociali. «I protocolli di sicurezza sono stati rispettati», hanno riconosciuto le Rsu. E così la fabbrica di elettrodomestici di alta gamma ha riaperto i battenti, pur essendo soggetta al blocco delle attività, ancora fissato per il prossimo 31 ottobre. Nello stabilimento di Napoli Est vengono utilizzati i termoscanner, un'infermeria, i dispositivi di protezione individuale e tutte le misure utili per rispettare la distanza personale tra gli operai. Per il vicino stabilimento Hitachi la prima tappa della Fase 2 si è svolta lunedì scorso, con il ritorno in sede di uno sparuto gruppetto di impiegati per programmare le attività. «Da domani - spiega Giuseppe De Francesco, Rsu Cisl - ci sarà un graduale rientro, fino a giovedì 7 maggio quando saremo tutti di nuovo in fabbrica. Ci sarà uno scaglionamento in 4 giorni. Entreranno tutti i 350 operai e 100 impiegati addetti alla produzione. Mentre gli altri impiegati, come prevede il Dpcm, lavoreranno in smart working». Il protocollo di sicurezza prevede che nello stabilimento non debba mai trovarsi un numero di impiegati superiore al 30% della forza lavoro. Una misura ad hoc per il sito di Napoli Est. Anche in questo caso, sono previsti termoscanner, mascherine, guanti e gel igienizzanti per tutti. «La nota dolente - sottolineano le Rsu - è quella dei trasporti. Abbiamo chiesto all'azienda di intercedere presso Anm per fare in modo che vengano incrementate le corse dei mezzi pubblici, in particolare dalla stazione centrale». Per Fincantieri la fase 2 è già iniziata. La produzione nei cantieri di Castellammare è ripartita lunedì 27 aprile. Anche qui dal confronto con le parti sociali sono scaturiti protocolli di sicurezza di sicurezza molto rigidi, giudicati positivamente dai lavoratori.
 

La catena di montaggio Fca resta chiusa. L'attività è ripresa solo per i lavoratori del reparto stampaggio dello stabilimento di Pomigliano d'Arco e per quelli del reparto di logistica di Nola. «Una ripresa lenta - spiega Aniello Guarino, coordinatore del settore Automotive della Fim - legata alla produzione del Ducato della Sevel, ma che ha fatto tornare in fabbrica diverse decine di tute blu a turno». Dal 7 maggio ci saranno 60 lavoratori impegnati, con rilevazione della temperatura, mascherine, guanti e distanza di sicurezza, con nuove modalità di ingresso e di uscita dalla fabbrica.

L'aerospazio è uno dei settori che, di fatto, non ha mai interrotto le attività.
Negli insediamenti produttivi di Leonardo di Pomigliano e Nola ci sono stati solo due giorni di sospensione. Discorso analogo per Avio. 

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