Fase 2 a Napoli, la via dei presepi resta chiusa: «Subito regole nuove o non riapriremo»

La serrata degli artigiani di San Gregorio Armeno
La serrata degli artigiani di San Gregorio Armeno
di Antonio Folle
Lunedì 18 Maggio 2020, 14:40 - Ultimo agg. 19 Maggio, 07:37
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Adesione totale per la serrata degli artigiani e dei commercianti di San Gregorio Armeno. Mentre in tutta la città ci si avviava verso una nuova fase dello sblockdown nella strada dei pastori decine di persone incrociavano le braccia. Una importante forma di protesta e, allo stesso tempo, un grido d'allarme contro l'attuale situazione economica che ha messo in ginocchio decine di storiche attività ormai ad un passo dal fallimento. I rappresentanti di San Gregorio Armeno negli scorsi giorni hanno avuto un incontro con il sindaco Luigi de Magistris che, almeno nelle intenzioni, ha manifestato la sua volontà di sostenere la lotta degli artisti pastorai. Adesso a San Gregorio Armeno chiedono l'intervento della ragione e precise garanzie su fondi e riavvio del turismo. 

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Proprio l'azzeramento dei flussi turistici - salvo modifiche dal 3 giugno dovrebbe essere possibile riprendere a viaggiare - è tra le maggiori preoccupazioni degli artigiani. La quasi totalità del volume d'affari, infatti, è rappresentato dal turismo. In crisi anche l'indotto. Decine di bed and breakfast rischiano la chiusura, accompagnati dai numerosi bar e pizzerie della zona che proprio sui poderosi flussi turistici degli ultimi anni avevano basato la loro economia.
 

 

La scorsa settimana gli artigiani di San Gregorio Armeno avevano chiesto al governo procedure d'emergenza che tengano conto delle peculiarità di una strada dove sarà difficilissimo far rispettare le regole del distanziamento sociale. La proposta dell'associazione Corpo di Napoli che sta capitanando la protesta è di creare un circolo virtuoso e invogliare grandi marchi internazionali a investire per la sponsorizzazione della strada. Una adozione di tutti quei commercianti che, alle prese con bollette e fitti, rischiano di abbassare definitivamente le serrande. La protesta di San Gregorio Armeno andrà avanti a oltranza. In mancanza di un riscontro da Vincenzo De Luca, infatti, i pastorai non riapriranno le loro attività. 
 

«Oggi abbiamo abbassato le serrande come forma di protesta - ha spiegato Gabriele Casillo dell'associazione Corpo di Napoli - ma questa protesta andrà avanti a oltranza fino a quando De Luca non deciderà di ricevere i rappresentanti degli artigiani. Noi non siamo attività commerciali comuni, facciamo parte di un pezzo di storia che va salvaguardato in ogni modo. Invece rischiamo di pagare un prezzo altissimo per il Coronavirus - prosegue - nell'indifferenza delle istituzioni. Il sindaco de Magistris si è impegnato a darci una mano ma finora non abbiamo ancora visto nulla di concreto. Abbiamo scritto al presidente Conte e al presidente della Repubblica Mattarella, salvare l'artigianato di San Gregorio Armeno significa salvare una tradizione secolare che ha fatto e continua a fare la fortuna della nostra città. Ci auguriamo - ha poi concluso Casillo - di essere ascoltati al più presto e di essere aiutati a sostenerci e a ripartire.
Non chiediamo altro»

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