Fase 2 in Campania, ultima settimana con l'obbligo di mascherine in strada

Fase 2 in Campania, ultima settimana con l'obbligo di mascherine in strada
di Adolfo Pappalardo
Domenica 17 Maggio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 17:45
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Se la fine del lockdown è fissata per domani, in Campania per alcune attività, vedi ristoranti e stabilimenti balneari, si deve attendere giovedì. Ma sono in arrivo, già oggi, parametri meno stringenti per quel che riguarda le distanze. Rimane però l’obbligo delle mascherine almeno per un’altra settimana. Sono questi le particolarità campane rispetto al decreto legge firmato ieri dal presidente Mattarella e ai protocolli di sicurezza concordati in Conferenza Stato Regioni. 

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«Ogni regione può introdurre misure restrittive o ampliative ma allo Stato spetta il controllo ed eventuali interventi», ribadisce ieri sera il premier Conte confermando come ai presidenti tocchi monitorare, con cadenza giornaliera, la situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. Dati da inviare ogni sera al ministero della salute, all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico. È una vittoria delle regioni che, a vario titolo, chiedevano la possibilità di intervenire, mai in maniera stringente, sulle norme nazionali a seconda delle peculiarità territoriali. Ma il governo si riserva la possibilità di controllare le curve di contagio ed eventualmente di intervenire. Molto probabilmente già oggi il presidente De Luca firmerà una nuova ordinanza che non si dovrebbe discostare molto dalle direttive nazionali. Rimane l’obbligo della mascherina introdotto dall’ordinanza del primo maggio almeno per un’altra settimana mentre per la quarantena per chi viene da fuori regione non ci sarà bisogno di inserire misure più stringenti: perché rimane interdetta la mobilità per chi viene da fuori regione. A meno che non ci siano motivi particoalri ma sempre osservando due settimane di quarantena. 

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Da domani però via libera alla stragrande maggioranza delle attività commerciali. Ma in Campania sarà introdotta una liberalizzazione massima per quel che riguarda gli orari: aperture dalle 7 alle 23 e possibilità di non chiudere le saracinesche nei giorni di riposo o nei festivi. Questo per dare un colpo di acceleratore alle ripresa del commercio.  Discorso a parte meritano i ristoranti e in generale il servizio ai tavoli per bar e pasticcerie. «I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti», recitano le norme nazionali. «La Regione Campania ritiene che la distanza di un metro vada calcolata dal tavolo», è la postilla fatta inserire nei protocolli in Conferenza Stato regioni ma il punto è un altro: si punta ad abbassare questa distanza ma solo sistemando dei separè. In questo modo si cerca, è questo l’obbiettivo di palazzo Santa Lucia, di non penalizzare troppo le attività di ristorazione e del food in generale. 

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Stesso discorso per gli stabilimenti balneari. Anche su questo punto si interverrà nell’ordinanza campana in arrivo oggi. E, quindi, non i 10 metri quadri di distanza previsti per ombrellone ma almeno 8,5-9 metri. Sembra poco ma in questo modo la distanza lineare tra gli ombrelloni dovrebbe passare da circa 3 metri ai 2,5 metri: mezzo metro in meno che farebbe la felicità dei titolari dei lidi, specie quelli in zone particolari come le isole o la costiera amalfitana e sorrentina. «La nostra costa - ha ribadito l’altro giorno De Luca - non è uguale a quella del Veneto o dell’Emilia». 

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Intanto palazzo Santa Lucia incassa un ok dai mercati finanziari: l’agenzia «S&P Global Ratings» ha confermato il rating di Regione Campania in «BBB» con outlook «positivo». «Riceviamo un importante apprezzamento per la politica economica attuata di recente dalla Regione, mediante la quale e’ stata assicurata - commenta De Luca - una risposta forte ed immediata per contrastare l’impatto della pandemia sul tessuto economico-sociale e produttivo regionale, anche e soprattutto mediante l’immissione di quasi un miliardo di euro di liquidità sul territorio a sostegno delle famiglie e delle piccole imprese, ancor prima degli interventi posti in essere dal governo nazionale. Siamo soddisfatti». 
 


Intanto viene varato il piano per la casa che prevede un contributo per il sostegno al fitto. Il primo bando, relativo all’annualità 2019, ha registrato 65.254 domande. Domani sarà pubblicata la graduatoria provvisoria e, tra due settimane, i fondi per circa 25 milioni saranno trasferiti ai comuni per girarli ai beneficiari. Altri 6,5 milioni, ancora, sono stati finalizzati invece ad intercettare le situazioni di criticità emerse nei mesi scorsi (oltre 46mila le domande arrivate). «E’ davvero uno sforzo senza precedenti – ha commenta l’assessore regionale all’urbanistica Bruno Discepolo – per venire incontro alle esigenze dei cittadini colpiti duramente dalla crisi economica causata dalla epidemia e il pagamento dell’affitto è una delle emergenze maggiori».
 

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