Fase 2 in Campania, sì dei ristoratori al rinvio di De Luca: «Importante recuperare spazi»

Fase 2 in Campania, sì dei ristoratori al rinvio di De Luca: «Importante recuperare spazi»
di Valerio Esca
Sabato 16 Maggio 2020, 08:30
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Tutto rimandato a giovedì. Ristoranti e bar in Campania non apriranno lunedì 18 maggio, ma giovedì 21. Il semaforo verde arriva invece per acconciatori, barbieri ed estetisti smaniosi di riaprire i propri saloni, così come per le altre attività commerciali. C'è chi plaude al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per aver messo un punto fermo in una situazione di caos totale: basti pensare che a 48 ore dalla data ipotizzata per l'apertura si brancolava nel buio. Solo supposizioni e lavori di immaginazione.
 

 

De Luca ha provato a rassicurare i titolari delle attività rispetto alle distanze da applicare tra i clienti: «Ritengo sia necessario riaprire tutto giovedì, non lunedì, e con misure diverse, meno restrittive». «Noi puntiamo - ha ribadito il governatore della Campania - ad avere una distanza di un metro, spalla a spalla tra i clienti. Stiamo elaborando un protocollo di sicurezza che prevede la collocazione di pannelli protettivi di plexiglass, vetro, plastica o materiale non poroso tra i tavoli». «Aprire senza avere le linee guida definitive sarebbe stato caotico e rischioso per le attività» sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola, che incalza: «Attiveremo la commissione sul controllo dei prezzi per verificare che i sui pannelli non si speculi» riprendendo così le parole di De Luca, pronunciate durante il consueto intervento del venerdì. Dall'Ente camerale infine un appello alle forze dell'ordine: «Diamo tempo a tutti aggiunge Fiola -, almeno una decina di giorni, per poter applicare le nuove norme, che sono tante, e non agire immediatamente con sanzioni e multe». Massimo Di Porzio di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) si dice «favorevole allo spostamento della data di apertura, visto il clima di confusione», ma si augura «che nel frattempo Governo e Regione si impegnino per formulare regole di buon senso».
 

Resta l'incertezza sul tema degli ampliamenti dell'occupazione di suolo pubblico. Al Comune di Napoli si sta lavorando su diverse ipotesi, ma per il momento è tutto work in progress. «Lo spazio esterno - è importante sottolinea Di Porzio - e deve essere commisurato alla superficie di somministrazione interna al locale». Antonio Della Notte, presidente nazionale Aicast invece rimarca: «Non posso che essere d'accordo con De Luca sul posticipare la data di apertura. Si è dato così modo alle imprese, che avranno tempo tra oggi e domani, di leggere il protocollo da applicare».

Storce invece il naso il direttore di Confcommercio Pasquale Russo: «Altri governatori si sono assunti la responsabilità di far riaprire le attività, nonostante i ritardi del governo, visto il momento già complicato». Rispetto alla possibilità di avere tavoli più vicini, ma con divisori in plexiglass, vetro o acciaio, Russo tuona: «Diminuire la distanza va bene, ma non si può obbligare un commerciante a spendere altre risorse per i pannelli. Si potrebbe dare come alternativa: o due metri di distanza, oppure un metro soltanto, ma con i divisori». Il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo ha fatto sapere invece: «Giusto rimandare di qualche giorno la riapertura per consentire a tutte le imprese del commercio di adeguarsi alle giuste disposizioni».
 
 

«Decidere di farci aprire il 18 - commenta Antonio Cataldo, presidente Claai Campania -, senza regole più restrittive di quelle dell'Inail, è il riconoscimento del lavoro fatto in queste settimane. Resta ancora sul tavolo la preoccupazione per le ricadute occupazionale delle nuove misure, in quanto il distanziamento imporrà di lavorare con meno operatori, su questo, prima che finiscano le 18 settimane degli ammortizzatori sociali dovremo fare un tavolo con la Regione, per studiare insieme come garantire i livelli occupazionali». 

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