Fase 2 in Campania, da oggi riaperture soft: ristoranti e pizzerie ripartono giovedì

Fase 2 in Campania, da oggi riaperture soft: ristoranti e pizzerie ripartono giovedì
di Luigi Roano
Lunedì 18 Maggio 2020, 07:00 - Ultimo agg. 12:25
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Ristoranti e food giovedì, piscine e palestre lunedì, oggi via libera a tutte le attività commerciali - inclusi i bar che potranno servire consumazioni al bancone, ma non ai tavolini - ai servizi alla persona e alla cultura. Sono i punti salienti dell'ordinanza che poco prima della mezzanotte è stata varata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca dopo una lunghissima attesa delle linee guida del governo e non poche divergenze con lo stesso premier. La sostanza è che si riparte con il freno a mano tirato considerando come il food e i balneari devono avere il tempo di adeguarsi alle nuove regole del distanziamento e di accesso ai locali in modo «da non chiudere più» come ha sottolineato spesso in questi giorni il governatore. E per questi motivi devono aspettare giovedì per rimettersi in carreggiata. La sostanza politica è che i protocolli di sicurezza partoriti dal governo nelle loro linee generali devono essere applicati in tutte le regioni, poi ciascuna di queste all'interno degli stessi protocolli e sulla scorta della situazione dei contagi, può trovare strade e regole meno stringenti per tutti i settori dell'economia e per le famiglie. 



Riaprono oggi 16mila imprese artigiane del sistema benessere - parrucchieri, barbieri, centri estetici - che danno lavoro a più di 40mila addetti in Campania. Il braccio di ferro su questa particolare categoria produttiva e le regole da mettere in campo per evitare il contagio alla fine si è risolto. A Napoli la Camera di Commercio ha anche prodotto una App con la quale gli addetti a questo settore potranno gestire prenotazioni e appuntamenti in maniera sicura. Per loro, come per tutti sanificazione degli ambienti, dispositivi di sicurezza e accesso del personale e dei clienti va adeguatamente gestito in funzione del contenimento del contagio. Ovvero «Individuare chiaramente le zone di passaggio, le zone di lavoro e le zone di attesa. Prevedere una distanza minima di almeno un metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro che tra i clienti. Prevedere orari di lavoro flessibili e, ove possibile, turnazione dei dipendenti». E ancora: «Privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili».

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Da oggi ripartono tute le attività del commercio comprese quelle al dettaglio: concretamente si potrà tornare a comprare il vestiario e anche le scarpe. «Per gli esercizi commerciali si autorizza e si raccomanda l'apertura dalle 7 alle 23, senza obbligo di chiusura domenicale». Orari extralarge per evitare assembramenti e lunghe file. In ogni caso i lavoratori dovranno avere «la consapevolezza di non doversi recare sul posto di lavoro, ma restare nel proprio domicilio laddove sussistano sintomi influenzali e aumento di temperatura corporea».

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Per i bar oggi ci sarà la riapertura, non lavoreranno più da remoto. Gli avventori potranno essere serviti al bancone a patto che tra un cliente e l'altro ci sia una distanza di almeno un metro. I gestori dei bar non potranno invece servire consumazioni a tavolino. Se ne parla giovedì perché anche i bar se vogliono offrire il servizio a tavola dovranno adeguarsi alla stessa normativa che vige per l'intero pianeta del food.
 

 

I ristoranti riapriranno il 21 ovvero giovedì. Archiviato il protocollo rigoroso dell'Inail, resta la distanza di un metro tra le persone (schiena-schiena) e tra i tavoli che dovrà essere indicata a terra con apposita segnaletica orizzontale. «Qualora il rispetto di tali distanze non sia possibile, sarà necessario utilizzare idonee barriere di protezione come pannelli di dimensione minima in altezza di 1.60 metri realizzati in sicurezza con materiali sanificabili, igienizzabili e non porosi. Parimenti «la consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale». Il cliente, da parte sua, «potrà togliere la mascherina solo quando seduto al tavolo. In qualunque altra condizione di presenza nel locale dovrà indossare la mascherina». Per il resto accesso dei lavoratori controllato ovvero misurazione della temperatura, dispositivi di sicurezza come guanti e mascherine e soprattutto sanificazione e pulizia più volte al giorno. «In tali attività non possono essere presenti all'interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere». Le misure sono chiare e stringenti. «Al fine di evitare assembramenti sarà opportuno applicare le seguenti indicazioni: non è consentito consumare alimenti in piedi, favorire l'utilizzo di tovaglie monouso o sostituirle per ogni cliente, evitare la somministrazione di aperitivi con piatti condivisi. Vanno eliminati modalità di servizio a buffet o similari».

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Per quanto riguarda le attività sportive è consentito il tennis e tutte le attività sportive con distanziamento di almeno due metri. Anche circoli e associazioni sportive potranno riaprire i battenti. Restano chiuse piscine e palestre fino al 25 maggio. Si sta lavorando per immaginare attività all'aperto come l'ippica ma senza spettatori e le gare di golf.

Anche per gli stabilimenti balneari, così come per le attività di ristorazione De Luca fa lo stesso ragionamento: regole meno severe. «Stiamo studiando delle misure che consentano una ripresa ragionevole. La fascia costiera della Campania - dice - non è quella dell'Emilia Romagna o del Veneto. In particolare la costa della Penisola sorrentina e amalfitana non può consentire di avere un ombrellone ogni 5 metri, tanto vale chiudere le attività balneari. Quindi anche qui stiamo studiando, e lo faremo con attenzione nelle prossime ore, delle misure che consentano una ripresa ragionevole, il che significa nella sicurezza ma anche con una redditività per gli operatori. Altrimenti è inutile mettere su carta prescrizioni che poi non possono essere rispettate». Così De Luca appena 48 ore fa. Tra oggi e domani ci dovrebbero essere nuovi incontri con questa categoria che sta ancora in tempo per salvare un pezzo della stagione quella dei mesi di luglio e agosto in particolare.
 

Riaprono anche musei, biblioteche e luoghi cultura. Al netto dei controlli alla salute dei lavoratori prima di accedere al sito, si invita che gestisce i siti a «Redigere un programma degli accessi pianificato con prenotazione online o telefonica che preveda il numero massimo di visitatori presenti e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazione».

Si conferma l'obbligo della mascherina all'aperto.
Almeno in questa prima parte della Fase 2. Come tutte le mosse di De Luca anche eventuali regole meno stringenti su questo dispositivo saranno prese in considerazione se il contagio dovesse calare o mantenersi sugli standard attuali. 

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