Fase 2 a Napoli: a messa preti con i guanti e confessioni solo all'aperto

Fase 2 a Napoli: a messa preti con i guanti e confessioni solo all'aperto
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 13 Maggio 2020, 09:02 - Ultimo agg. 11:35
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È in programma per oggi la riunione che il cardinale Sepe ha organizzato con i vescovi della Campania per definire - sulla base del protocollo siglato lo scorso 7 maggio, tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo, a Palazzo Chigi - le regole che i parroci dovranno seguire a partire da lunedì 18 maggio quando sarà possibile tornare a celebrare l'Eucaristia alla presenza dei fedeli. Al termine dell'incontro di questa mattina sarà diramato un comunicato nel quale si scenderà nei dettagli dell'organizzazione. È chiaro che il testo ricalcherà per grandi linee quello della Cei che - come si legge in un comunicato a firma del Segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti - «indica le misure, da ottemperare con cura, circa l'accesso ai luoghi di culto; l'igienizzazione delle chiese; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli». Con questo protocollo - aggiunge monsignor Pedretti - «si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da parte di ogni comunità ecclesiale».

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LE REGOLE
L'accesso alla chiesa, in questa prima fase di transizione, resta contingentato e regolato dai volontari che ne favoriranno l'accesso e l'uscita. Gli stessi volontari avranno anche il compito di vigilare sul numero massimo di presenze consentite che dovrà essere stabilito dal parroco - in base alla capienza della chiesa - tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari ad almeno un metro laterale e frontale. Resta confermato il divieto di entrata a coloro che hanno la temperatura corporea uguale, o superiore, a 37,5 gradi, così come a quanti siano stati a contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti. Attenzione: la decisione di entrare in chiesa sarà responsabilità del fedele, in quanto - secondo la Cei - non sarà obbligatorio utilizzare i termoscanner per misurare la febbre all'ingresso. Nel caso in cui, si legge ancora nel protocollo firmato a Palazzo Chigi, «la partecipazione attesa superi il numero massimo di presenze consentite, deve essere considerata l'ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche». E i parroci napoletani su questo punto avevano già offerto tutta la loro disponibilità, pronti a organizzare un numero di messe superiori a quello solito.

LA COMUNIONE
E c'è una novità. Sarà possibile distribuire la Comunione, ma solo ed esclusivamente dopo che «il celebrante, e l'eventuale ministro straordinario, avranno curato l'igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi - con la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca, e mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza - dovranno avere cura di offrire l'ostia senza mai toccare le mani dei fedeli». Evitare contatti, dunque: per questo continua a «non essere opportuno che siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo». Non solo: le offerte non dovranno essere raccolte durante la messa ma «attraverso appositi contenitori» all'ingresso della chiesa. Tutte le disposizioni si applicano, ovviamente, anche per quanto riguarda battesimi, matrimoni, unzione degli infermi e funerali. Le cresime invece sono rinviate. Nel nuovo regolamento si parla anche delle confessioni che dovranno avvenire «in luoghi ampi e areati», e sacerdoti e fedeli avranno l'obbligo di indossare sempre la mascherina. Ovviamente niente scambio della pace e acquasantiere ancora vuote.
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