Movida a Napoli, caos ordinanze e raffica di controlli: alcol venduto fuori orario

Movida a Napoli, caos ordinanze e raffica di controlli: alcol venduto fuori orario
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 30 Maggio 2020, 23:30 - Ultimo agg. 31 Maggio, 11:48
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Miracolo a Napoli. Strade semideserte, nessun assalto a bar, baretti e pizzerie. Le vie della movida semideserte, e così pure i luoghi pubblici dove normalmente si ritrovano centinaia e centinaia di giovani e meno giovani. L’istantanea che descrive l’ultimo venerdì della cruciale “fase due” nel capoluogo campano è cristallizzata nelle immagini che descrivono via Aniello Falcone - al Vomero - e poi l’area dei baretti di Chiaia così come piazza Bellini e i Decumani libere da assembramenti. E mentre sullo sfondo si consuma - a colpi di ordinanze -l’ennesimo braccio di ferro tra il sindaco de Magistris e il presidente della Regione De Luca ieri sera il capoluogo campano è stato ancora una volta presidiato da forze dell’ordine e polizia locale. 

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Una sola sanzione comminata venerdì sera. Ancora una volta è successo nella zona collinare del Vomero. Verbalizzato e sanzionato dagli agenti della Unità operativa Vomero-Arenella (coordinata dal capitano Gaetano Frattini) il titolare di un locale di via Luca Giordano (il “Dog out”) per aver venduto tre birre da asporto ad altrettanti clienti. Il regolamento imposto dal presidente della Regione parla chiaro: divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, dopo le 22 da parte degli esercizi commerciali (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati) e con distributori automatici; dalle 22 alle 6 divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi parchi comunali e ville. 

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È vero, venerdì sera le condizioni meteorologiche hanno in qualche maniera dato una mano: scrosci di pioggia e nuvoloni hanno probabilmente indotto tanti a rimanere a casa. La vera prova del fuoco si è consumata ieri sera, quando il tempo è tornato bello. Proprio per questo i dispositivi messi a punto da un comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Marco Valentini ieri sera sono entrati pienamente in funzione. Pattuglie di poliziotti, carabinieri, finanzieri e soprattutto di agenti della Municipale hanno blindato i crocevia della movida. Considerati i tempi degli interventi, il bilancio finale dei controlli sarà stilato solo stamattina. Ma resta un cauto ottimismo sul fatto che scene apocalittiche con migliaia e migliaia di persone in strada fino alle quattro del mattino viste appena una settimana fa non si siano ripetute.

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E d’altronde parlano chiaro i numeri delle forze in campo garantite dalla sola polizia locale cittadina coordinata da Ciro Esposito. Più e meglio delle parole, a descrivere lo sforzo messo in campo dal Comune per contribuire ad un by night sereno e consapevole sono i numeri. Nella sola serata di venerdì il comandante della Municipale ha messo in strada 263 agenti; controllate 801 persone, 511 veicoli, 28 cantieri e 99 tra bar, ristoranti e locali pubblici. Ma il numero delle “divise” dispiegate in città e nell’intera area metropolitana è enormemente superiore. Tutto questo grazie alle decisioni volute dal prefetto di Napoli, Marco Valentini, che oltre a svolgere una fondamentale mediazione nella “guerra delle ordinanze” ha disposto per il futuro un piano complessivo di controlli mai tanto importante come lo è effettivamente in questa seconda fase dell’emergenza Coronavirus. 
 


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E mentre crescono le incognite su ciò che accadrà da domani, lunedì, quando Palazzo San Giacomo è intenzionato a sbloccare il più possibile limitazioni e zone fruibili per la movida, fa sentire la propria voce l’avvocato Felice Laudadio. Amministrativista di rango ed ex assessore comunale, Laudadio interviene nel dibattito “tecnico” che tiene banco sul rispetto di norme, regolamenti e divieti. «Grazie ai corretti comportamenti dei napoletani la fase dell’emergenza sanitaria è finita - spiega - fermo restando il rispetto delle norme generali sul distanziamento, sull’uso delle protezioni personali, si deve ripristinare il corretto equilibrio delle competenze amministrative e, dunque, il Comune deve riprendere ad esercitare i propri poteri».
 

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