Napoli, shopping al via nel caos: vietato misurare abiti e scarpe

Napoli, shopping al via nel caos: vietato misurare abiti e scarpe
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 14 Maggio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 13:43
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Il 18 maggio via libera all’apertura dei negozi ma nella confusione assoluta. Ad oggi - denuncia Confcommercio - nessuna indicazione sulle modalità da seguire è stata data ai commercianti che si preparano a tirare su le saracinesche basandosi esclusivamente sul proprio senso di responsabilità. Sanificazioni, mascherine, guanti e disinfettante: ecco le regole che il mondo del commerciO ha deciso di darsi in attesa di ricevere comunicazioni ufficiali. Non solo. Nel corso di una riunione on line, nel pomeriggio di ieri, i rappresentanti dI categoria hanno anche deciso di inviare una lettera a Palazzo San Giacomo per chiedere l’autorizzazione - dove si rendesse necessario - a utilizzare lo spazio esterno ai propri negozi per mantenere le distanze di sicurezza e evitare eventuali “assembramenti”. 

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«Il problema - spiega Carla Della Corte, vicepresidente Confcommercio e presidente dell’associazione che mette insieme tutti i negoziani di Chiaia - riguarda, in particolare, i piccoli shop come il mio che non potranno fare entrare più di una persona. Ci stiamo muovendo nel buio: mancano pochi giorni alla riapertura e ognuno fa quello che gli pare mentre - a tutela della salute collettiva - sarebbe indispensabile avere linee guida precise e rigorose». Confcommercio parla di «scaricabarile» tra governo e regione: «Prima ci avevano parlato di una comunicazione governativa, poi niente più Conte ma De Luca. Insomma, un gran pasticcio. Eppure - conclude il vicepresidente - un protocollo di sicurezza lo avevamo anche presentato ma nessuno ne ha tenuto conto». Caos a parte, da lunedì via libera allo shopping, con o senza indicazioni, anche se, a voler dare ascolto a qualche indiscrezione, il “regolamento” che prima o poi arriverà, è destinato ad accrescere la polemica: «Ho saputo che non sarà possibile fare provare abiti e calzature - spiega Roberta Bacarelli, proprietaria di un mega-store in via Carlo Poerio - in altre parole: che cosa apriamo a fare? È possibile, secondo voi, comprare un vestito o un paio di scarpe senza misurarli? Direi proprio di no. In giro c’è già poca voglia di fare shopping, figuriamoci se poi lo rendiamo anche difficile. Per quanto mi riguarda, se queste saranno le regole, possiamo pure non aprire».

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Sally Monetti, negozi a Napoli, Roma e Milano, alla guida della storica azienda Eddy Monetti, è invece pronto a riaprire anche se qualche dubbio resta per il negozio in Lombardia: «Non ho ancora deciso - dice - Milano è ancora in affanno, per adesso ricominciamo a lavorare a Napoli e a Roma, poi si vedrà». Sanificazioni, guanti e mascherine: «Da questo punto di vista siamo perfettamente attrezzati anche se non c’è ancora chiarezza sul da farsi. In ogni caso - aggiunge Monetti - abbiamo “bonificato” tutto, speriamo solo che ci sia qualcuno intenzionato a comprare. Napoli è la città che mi preoccupa meno, qui i nostri clienti non sono turisti, Roma invece è ad alto rischio: l’80 per cento di chi compra viene dall’estero, adesso che è tutto fermo non so come andrà. Non mi scoraggio e vado avanti anche se zero contributi dal governo: ho dovuto anticipare gli stipendi - conclude Monetti - perché la cassa integrazione ancora non si è vista».  
 


Niente cassa integrazione anche per lo staff di Ugo Cilento che, intanto, nell’incertezza delle disposizioni anti-Covid, ha acquistato un vaporizzatore industriale per sanificare abiti e scarpe: «Dopo la misura, se il capo non verrà acquistato, lo sterilizzo così - spiega Ugo Cilento, titolare della maison fondata a Napoli nel 1780 - Dobbiamo ripartire ma in sicurezza e nel rispettop della salute di tutti». Come Sally Monetti anche Ugo Cilento si appresta ad anticipare gli stipendi in attesa della cassa integrazione: «Non vedo alternative - aggiunge - spero solo di riuscire a lavorare almeno un po’. Nel mio caso il turismo è fondamentale: temo forti ripercussioni dall’assenza dei visitatori. Le vendite on line? Sì, certo, anche se la mia non è una clientela abituata ad acquistare con un click». È «emozionato» Maurizio Marinella al pensiero di riaprire i suoi negozi: «Non chiudiamo quasi mai - dice - due mesi e mezzo è stato un tempo infinito. In ogni caso per abitudine guardo sempre il bicchiere mezzo pieno e sono pronto a questa nuova sfida». Marinella è ben attrezzato per la riapertura: «Abbiamo “ridisegnato” i negozi sulla base delle nuove esigenze - spiega l’imprenditore napoletano - anche la disposizione dei mobili è cambiata con l’obiettivo di creare spazi maggiormente compatibili con le norme anti-Covid». Non solo: prelievi e visite mediche per i dipendenti, guanti, mascherine e disinfettante per tutti: «È una nuova vita - conclude Marinella - meglio abituarsi». 
 

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