Federpreziosi, nuovo organigramma
Un corallaro torrese nel direttivo

Federpreziosi, nuovo organigramma Un corallaro torrese nel direttivo
di Francesca Raspavolo
Venerdì 23 Febbraio 2018, 14:29
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TORRE DEL GRECO - Federpreziosi, nuovo organigramma: un torrese nel direttivo. E' Vincenzo Aucella di Aucella Gioielli l'imprenditore di Torre del Greco scelto per entrare a far parte del direttivo di Federpreziosi, la Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere ed Orologiaie Confcommercio Imprese per l'Italia. "E' un riconoscimento importante che mi fa molto onore, soprattutto perchè fortemente voluto dai vertici Federpreziosi che mi hanno proposto la candidatura. Tutto questo è frutto dell'impegno che come persona e come Assocoral mettiamo in campo - dice Aucella, unico dettagliante nel direttivo di Federpreziosi - Dobbiamo molto anche a Federpreziosi per aver spinto la nostra proposta di candidatura come patrimonio immateriale dell'Unesco della lavorazione del corallo e del cammeo di Torre del Greco".

L’Assemblea Ordinaria dei soci - riunitasi ieri a Roma per il rinnovo delle cariche sociali per il quinquennio 2018-2023 - all’unanimità ha riconfermato all’unanimità alla presidenza Giuseppe Aquilino. I lavori si sono aperti con il saluto di Renato Borghi, Vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia e l’intervento del Direttore Generale Francesco Rivolta, il quale ha innanzi tutto espresso un particolare ringraziamento e apprezzamento a Federpreziosi tutta e, in particolare, al Presidente Aquilino per “l’attivismo e le molte iniziative proattive portate avanti in un settore tanto delicato come quello orafo”. L’obiettivo chiaro e ripetutamente manifestato della Confederazione, ha sottolineato il direttore Rivolta, è quello di seguire con particolare attenzione le varie proposte che in questi giorni vengono formulate dalle parti politiche: “siamo esterni ma non estranei e i soggetti regolatori – Parlamento e Governo – sono per noi interlocutori importanti e privilegiati”. Problemi come quelli della sicurezza possono essere affrontati con gli strumenti esistenti per i quali si richiede un maggiore coordinamento, mentre una politica fiscale meno aggressiva è indispensabile per consentire alle aziende investimenti e, quindi, sviluppo”.
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