Napoli, Ornella uccisa dal compagno: tensioni e lacrime ai funerali al Duomo

Napoli, Ornella uccisa dal compagno: tensioni e lacrime ai funerali al Duomo
di Giuliana Covella
Giovedì 18 Marzo 2021, 10:53 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:14
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«Il primo, violento, ceffone deve svelare l’inganno: lì non c’è amore e non ce ne sarà, per nessuno. Apriamo gli occhi, fermiamo la violenza chiamandola col suo nome ogni volta che notiamo un livido nascosto, ogni volta che ascoltiamo la pietosa bugia di chi racconta a tutti che “è caduta dalle scale”».

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Le parole del vescovo don Mimmo Battaglia risuonano forti nel Duomo di Napoli, dove questa mattina ha celebrato le esequie di Ornella Pinto.

Un’omelia durata oltre un’ora, che si è conclusa con un applauso scrosciante all’uscita del, quando le donne dell’associazione Forti Guerriere del Rione Sanità  (in chiesa con il vescovo anche don Antonio Loffredo, parroco della Sanità) hanno portato a braccio la bara di Ornella. Lacrime e rabbia sono stati i sentimenti dominanti ai funerali dell’insegnante che a maggio avrebbe compiuto 40 anni e madre di un bimbo che domani compirà 3 anni, uccisa sabato 13 marzo dal suo ex compagno nel cuore della notte nella casa di via Filippo Cavolino.

 

Sul sagrato della cattedrale prima dell’inizio dei funerali, blindati per volontà della famiglia, si intravedeva solo la figura di Giuseppe Pinto, il papà di Ornella, che abbracciava la bara della figlia.

Attimi di tensione si sono registrati nelle prime ore del mattino, quando sono arrivati i fiori della famiglia dell’uomo che ha ucciso Ornella e una delle sorelle della vittima ha strappato il biglietto, ma poi ha deciso di donarle quegli stessi fiori alla Madonna.

A celebrare le esequie il vescovo don Mimmo Battaglia, che durante l’omelia ha parlato di un sussulto ai politici a fare di più. Un sussulto e un aiuto a tutti i centri antiviolenza. «Pace a te, Ornella. Il Dio della vita ti accolga tra le sue braccia e ti doni parole di tenerezza. Che tu possa sentire la sua carezza. E aiutaci tu ad accarezzare la vita e ad amare la vita. Non so come, non so quando, non so dove, ma so che noi ci incontreremo, ci vedremo, ci abbracceremo. Perché l’amore è più forte della morte. E tu sai cos’è l’amore. E chi ama non muore», ha concluso don Mimmo rivolgendo infine un pensiero al figlio della donna, di cui domani ricorrerà il compleanno. Per l’intera durata del rito religioso, all’esterno e per tutta la mattinata, è proseguito il via vai di parenti, colleghi e studenti di Ornella, che era docente di sostegno al vicino Liceo Artistico Di Napoli in largo Santi Apostoli. Inoltre alle 12.30 nel piazzale del Porto di Napoli la Uil Campania ha osservato 5 minuti di silenzio in memoria di Ornella, come annunciato dal segretario generale Giovanni Sgambati.

Al fianco della famiglia della vittima anche la Fondazione Polis della Regione Campania: «Siamo profondamente addolorati e concretamente vicini ai familiari di Ornella Pinto, ennesima vittima della violenza di genere - dichiarano il presidente e il segretario generale don Tonino Palmese ed Enrico Tedesco - Siamo stati immediatamente disponibili a offrire loro assistenza psicologica, orientamento legale e accompagnamento di carattere burocratico-amministrativo. Ed è nostra intenzione dare un piccolo ma importante contributo al suo bambino, anche attraverso l'elargizione di un'apposita borsa di studio». Solidarietà anche da Armando Simeone, portavoce del comitato Lenzuola Bianche della zona di Castel Capuano, dove risiede la famiglia di Ornella: «Dopo anni di manifestazioni e fiaccolate mai avrei pensato di trovarmi di fronte a una tragedia che mi tocca da vicino. Ornella e la sua famiglia sono e resteranno l'esempio di giustizia e legalità del nostro quartiere. La giustizia e la politica facciano la loro parte, ma mi viene da dire “questo è un film già visto, parole già troppe volte ascoltate”. Troppe chiacchiere, pochi fatti».

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