Festa della Repubblica a Napoli, il prefetto Palomba e il sindaco Manfredi al Plebiscito

Festa della Repubblica a Napoli, il prefetto Palomba e il sindaco Manfredi al Plebiscito
di Emiliano Caliendo
Giovedì 2 Giugno 2022, 15:25 - Ultimo agg. 3 Giugno, 10:33
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Come ogni anno la città di Napoli ha celebrato la Festa della Repubblica in piazza del Plebiscito con la cerimonia dell’Alzabandiera e lo schieramento del reparto interforze. Nel corso della manifestazione il prefetto Claudio Palomba ha letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella destinato ai prefetti. «Cari Prefetti, sono trascorsi settantasei anni dal voto referendario con cui il popolo italiano sceglieva la Repubblica, inaugurando, dopo l’avventura del fascismo e la tragedia bellica, una nuova pagina della nostra storia. L’Italia avrebbe poi, con la Carta costituzionale, edificato un riferimento sicuro su cui realizzare una nuova comunità, un programma esigente da attuare, all’insegna dei valori della pace e della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà sociale», sono state le parole del Capo dello Stato. Non è mancato un riferimento alla guerra in corso in Ucraina. «Oggi, mentre il Continente europeo è colpito dall’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina la comunità nazionale, nella Festa della Repubblica, si raccoglie con orgoglio e convinta adesione intorno agli ideali che ne fondano l’identità e che costituiscono l’impegnativo orizzonte di quanti esercitano funzioni pubbliche». 

A margine della manifestazione, lo stesso prefetto Palomba ha ribadito i contenuti della lettera del Quirinale. «Questo – dichiara - è il momento in cui tutte le istituzioni devono lavorare ai fondi del Pnrr, così come sottolineato dal Presidente della Repubblica. È assolutamente necessario per il nostro territorio affinché ci sia una piena coesione e una piena attuazione delle risorse arrivate». Sul fronte della sicurezza, l’autorità di Palazzo di Governo ha sottolineato l’importanza dei provvedimenti adottati ieri dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di concerto con il Comune di Napoli. «I prossimi passi per fermare l’escalation della violenza giovanile saranno coesione istituzionale e una serie di misure concordate ieri in sede di Comitato.

Sanzioni a chi vende alcol ai minori e su questo assumeremo un atteggiamento fermo: si arriverà fino alla revoca delle licenze. Ovviamente ci sarà maggior controllo del territorio con alcuni punti già individuati. Infine, attiveremo un rafforzamento della videosorveglianza». Il Prefetto ha ricordato che per combattere la criminalità e il fenomeno della devianza giovanile sono ugualmente necessari gli sforzi della società civile: «Molti di questi problemi non sono solo di ordine e di sicurezza pubblica, ma richiedono interventi su cui lavorare. Ecco perché abbiamo istituito i tavoli di osservazione aperti ai parroci, ai dirigenti scolastici e alle consulte degli studenti. Va fatto un lavoro approfondito che è differenziato rispetto a quello del controllo e del rafforzamento della vigilanza». 

Nel corso della cerimonia, alla presenza delle massime autorità civili e militari, sono state dapprima consegnate le Medaglie d’Onore conferite ai figli o ai parenti più stretti di quei cittadini italiani, militari e non solo, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Medaglia d'Argento al Valor civile invece per Fabrizio Ferrara Scandone, che nel 2014 a Palermo fu raggiunto da cinque coltellate per difendere un amico aggredito a scopo di rapina. Una storia di coraggio e «spiccato senso civico» come si evince dalla motivazione che gli è valsa l’importante onorificenza del Capo dello Stato: «Sebbene raggiunto da cinque coltellate, riusciva a mettere in fuga i malviventi e ad allertare i soccorsi. Nei giorni successivi collaborava con le forze dell'ordine all'identificazione dei responsabili dell'aggressione, consentendone l'arresto». 

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Successivamente, sono state consegnate le Onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana concesse dal Capo dello Stato a cittadini dell'area metropolitana di Napoli che si sono distinti nel campo delle lettere, delle arti, della economia, delle attività sociali e per lunghi e segnalati servizi svolti nel corso delle carriere civili e militari. Tra questi hanno ricevuto il titolo di Cavaliere il prete anticamorra Don Luigi Merola, fondatore della fondazione «'A voce de' creature»”, e la professoressa Annamaria Colao, endocrinologa di fama internazionale e docente all’Università Federico II. «Una grande emozione – ha affermato la scienziata - sapevo che c’era questa procedura di conferimento dell’onorificenza attivata da un mio paziente che non ha avuto la fortuna di vederla conclusa. Il mio pensiero va a lui che ha avuto questo gesto così affettuoso per me. E poi è una giornata particolare, nel ricordo della nostra Repubblica, sono molto felice di aver avuto quest’opportunità oggi». Anche la professoressa ha espresso un messaggio di pace data la rovente congiuntura internazionale: «Dobbiamo sempre continuare a cercare la pace. Anche quando ci sembra che i colloqui non siano fruttuosi dobbiamo continuare a inseguirla con gesti convinti e concreti». 

 

A consegnare i riconoscimenti, insieme al prefetto Palomba, c’era il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che, dopo aver deposto in mattinata una corona di fiori con le effigi del Comune al Mausoleo Schilizzi a Posillipo, ha così commentato la sua prima celebrazione dell’anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. «Una manifestazione dal sapore particolare – dice - perché oggi abbiamo una guerra nel continente. Quindi, dobbiamo essere uniti intorno alla nostra bandiera, al nostro Paese e all’Europa. Dobbiamo portare avanti un linguaggio di pace però nel rispetto dell’integrità territoriale dei Paesi perché il rispetto delle regole rappresenta la base della convivenza civile». L’ex rettore e ministro non ha nascosto una certa emozione, lodando il ruolo svolto dalla città di Napoli nella lotta per la democrazia e la libertà: «Il mio cuore è legato al mondo dal quale provengo, quello dell’insegnamento e delle istituzioni. Questa è una giornata molto bella in un luogo simbolico per Napoli che è piazza del Plebiscito. Napoli è una città dal grandissimo fondamento democratico: è la città delle Quattro Giornate, Medaglia d’oro per la Resistenza e non lo dobbiamo dimenticare. Questa città è uno dei baluardi della democrazia nel Paese».

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