Dalla Fiat a Stellantis, la svolta in fabbrica: Uilm primo sindacato a Pomigliano

Dalla Fiat a Stellantis, la svolta in fabbrica: Uilm primo sindacato a Pomigliano
di Gigi Di Fiore
Sabato 22 Ottobre 2022, 09:00
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Gli anni dello scomparso amministratore delegato Sergio Marchionne e del lacerante referendum del 21 giugno 2010 sono ormai definitivamente alle spalle. Il muro contro muro con in prima fila la Fiom Cgil si è trasformato in dialogo nello stabilimento automobilistico Stellantis di Pomigliano. Il più grande del Mezzogiorno, con i suoi 4.160 dipendenti. Il cambio di passo, nella generazione di operai che ha oggi un'età media sui 40 anni, è stato registrato nelle ultime elezioni per il rinnovo della Rsu, i rappresentanti sindacali aziendali. È la Uilm la sigla sindacale vincente sui numeri, con 13 delegati eletti per 1193 consensi, pari al 35 per cento dei votanti. Se è vero che, come nel 2015, la Fiom per scelta non si è presentata alle elezioni, il prevalere della Uilm è una tendenza comune a tutto il settore metalmeccanico della provincia napoletana.

Il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati, esprime soddisfazione: «È un bellissimo risultato quello raggiunto allo stabilimento Stellantis, che ci impone una grande responsabilità nel continuare a tutelare contrattualmente le lavoratrici e i lavoratori».

Il tema principale, che ha animato il confronto sindacale interno negli ultimi dodici anni, è il rinnovo del contratto di lavoro. La Uilm sostiene da tempo il ritorno al confronto sul contratto nazionale, in sintonia con la Fim Cisl. Un confronto raffreddato dallo strappo voluto da Marchionne, che puntò alle trattative aziendali penalizzando il confronto nazionale. L'orientamento della Uilm è in comune con la Fim Cisl che alle elezioni della Rsu allo Stellantis è la seconda sigla per delegati, 12, con 1.156 voti pari al 34 per cento. Commenta il segretario generale Fim Napoli, Biagio Trapani: «Usciamo da queste elezioni con la consapevolezza di aver mantenuto forte la voglia di dar voce ai lavoratori di Pomigliano».

E aggiunge, puntando il dito sui reali obiettivi del dibattito sindacale allo Stellantis: «Abbiamo di fronte un impegnativo rinnovo del contratto che ha per traguardo assicurare a Pomigliano un buon livello occupazionale e industriale». 

Ma a leggere i risultati delle elezioni per la Rsu dello Stellantis, colpisce anche l'aumento, rispetto al 2015, di operai che hanno disertato le urne: sono il 12 per cento rispetto al 3,63 per cento di sette anni fa. Eppure, c'era la cassa integrazione allora, come c'è oggi. Una disaffezione, forse generazionale, da disillusione e stanchezza, ma anche un segnale e, forse, l'indicazione che esiste lo zoccolo duro della Fiom Cgil che ha preferito non votare non sentendosi rappresentato da nessuna altra sigla sindacale. 

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La tendenza dello Stellantis, però, non è isolata. Tutto il mondo operaio metalmeccanico della provincia napoletana sembra volere dialogo e confronto con le aziende, premiando la Uilm. Era successo nell'ottobre del 2020, alle elezioni della Rsu alla Leonardo spa con 3600 addetti che hanno dato più della metà dei voti alla Uilm per 16 delegati su 27. Stesso discorso, nel giugno scorso, alla Avio Aero, la ex Alfa Avio, con mille addetti che hanno dato alla Uilm oltre il 26 per cento dei consensi nell'elezione dei rappresentanti sindacali aziendali, pari a tre delegati su dodici. Per tutti e tre gli stabilimenti, l'obiettivo è il rinnovo del contratto nazionale su cui alcuni delegati della Fiom hanno incontrato nei giorni scorsi i dirigenti della Stellantis per tastare il terreno. Un rinnovo che arriva in un momento di crisi economica generale e del settore metalmeccanico automobilistico in particolare. E anche la Fiom-Cgil è consapevole che sia «il momento di aprire un confronto che si ponga come obiettivo il sistema contrattuale del contratto nazionale di lavoro per dare forza al sistema industriale italiano e ai suoi lavoratori» come hanno sostenuto qualche giorno fa il segretario generale Fiom, Michele De Palma, e il coordinatore nazionale automotive Fiom-Cgil, Simone Marinelli. Insomma, è l'ora del dialogo e delle trattative. L'orientamento degli operai metalmeccanici dei principali stabilimenti della provincia napoletana è stato chiaro nelle elezioni sulle Rsu. Premiata la moderazione della Uilm e della Fim Cisl, con il ridimensionamento degli autonomi della Fismic che, allo Stellantis, rispetto al 2015, sono passati da undici a otto delegati. Un altro segnale. 

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