Fibra ottica a Napoli, conclusi i lavori restano le buche: «Lavori finiti da un mese, la ditta è inadempiente»

Asfalto rovinato su via Lieti
Asfalto rovinato su via Lieti
di Antonio Folle
Sabato 21 Aprile 2018, 16:31 - Ultimo agg. 26 Aprile, 16:55
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La III Municipalità alle prese con gli enormi disagi creati dai lavori per l'installazione della fibra ottica. Secondo il capitolato d'appalto la ditta aggiudicatrice dei lavori - la Open Fiber - avrebbe dovuto procedere alla copertura degli scavi con tappetino d'asfalto. A giudicare dalle condizioni del manto stradale, però, tali lavori non sono mai stati effettuati. Da oltre un mese i lavori per il cablaggio della fibra ottica sono finiti e da oltre un mese i cittadini chiedono il ripristino del manto stradale riparato alla buona con colate di brecciolino e asfalto a freddo. Le maggiori criticità si registrano nel rione Lieti, a viale Colli Aminei, a viale Farnese e in tutta la zona di viale dei Pini. 

«È assurdo lasciare le strade in queste condizioni - tuona il consigliere della III Municipalità Gennaro Acampora - la Municipalità e il Comune di Napoli devono assolutamente far sentire la loro voce verso la ditta che ha eseguito i lavori e che, a distanza di oltre un mese, ancora non ha realizzato il nuovo tappetino d'asfalto. Le strade sono pericolose - continua - e il rischio per pedoni e motociclisti è dietro l'angolo. Su alcune strade del nostro quartiere è difficile anche il solo transito pedonale. Chiediamo all'assessorato ai Trasporti e all'assessore Calabrese di interessarsi al problema - ha poi concluso l'esponente del parlamentino di via Lieti - non si può consentire che i capitolati d'appalto non vengano rispettati e che, sopratutto, dei semplici lavori stradali rappresentino un pericolo per i cittadini». 

Alla pericolosita per moto e scooter si aggiunge il rischio - concreto - che al passaggio di auto e camion pezzi di asfalto e piccole pietre si "sgancino" dalla sede stradale sconnessa, trasformandosi in veri e propri proiettili in grado di ferire seriamente i passanti. Il problema del mancato ripristino del manto stradale da parte di Open Fiber sembra essere comune anche in altre zone della città. Dal territorio della IV e della IX Municipalità, infatti, da mesi si leva un vero e proprio coro di protesta per le condizioni dell'asfalto ridotto a pista per Camel Trophy, con conseguenti danni alle sospensioni delle autovetture. 

Intanto, almeno nella zona della III Municipalità, l'azienda ha già annunciato gli interventi di ripristino previsti dal contratto d'appalto. Diversi volantini sono stati distribuiti nel quartiere e preannunciano ai cittadini l'inizio dei lavori previsto per lunedì mattina. 

Dal canto suo, Open Fiber si è difesa sottolineando come non ci sia alcuna inadempienza da parte dell'azienda e precisando che i ritardi sono da ascrivere alle avverse condizioni meteorologiche ed alle difficoltà di raccordare i servizi della polizia municipale con le esigenze delle squadre operative: «In merito ai disagi registrati dalla cittadinanza, Open Fiber – oltre a ribadire il suo costante impegno finalizzato a ridurre l’impatto di un intervento così diffuso e capillare pur in assenza d’una convenzione con l’amministrazione comunale – intende precisare alcuni aspetti tecnici relativi agli scavi e ai ripristini, questioni spesso fonte di incomprensione e strumentalizzazioni. In primo luogo, gl’interventi di ripristino sono totalmente a carico di Open Fiber, società per azioni compartecipata da Enel e Cdp Equity, quindi senza alcuna spesa da parte dell’amministrazione pubblica e di conseguenza senza ricadute economiche sulla cittadinanza. Lo scavo eseguito solitamente con la tecnica della minitrincea (il taglio su strada è largo circa 10 centimetri e profondo 35-40 centimetri) viene contestualmente ricoperto con una malta cementizia di colore rosa. Questa tipologia d’intervento rappresenta comunque solo il primo passo del processo di lavorazione: non a caso si parla di ripristino provvisorio. La malta cementizia necessita quindi di almeno 20-30 giorni (condizioni climatiche permettendo) prima di assestarsi rispetto alla carreggiata. Una volta trascorso questo tempo tecnico, si procede col ripristino definitivo: scarifica della carreggiata profonda 3 centimetri e stesa dell’asfalto a caldo. Solo attraverso questa modalità è possibile assicurare un lavoro a regola d’arte e duraturo nel tempo. I disagi lamentati nella III Municipalità non sono quindi da ascrivere ad alcuna inadempienza da parte di Open Fiber, ma esclusivamente alle avverse condizioni climatiche che hanno interessato Napoli e molte altre zone del Paese nelle scorse settimane. La pioggia caduta sulla città a ciclo praticamente quotidiano nei primi tre mesi dell’anno non ha infatti permesso il normale assestamento dei ripristini provvisori, creando in alcuni casi anche sgretolamenti. Da oggi però si procede a pieno regime, anche se molti automobilisti hanno rallentato l’intervento non attenendosi ai divieti di sosta imposti proprio per risolvere il disagio lamentato».
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