Fiume Sarno, due barriere per fermare la corsa verso il mare dei rifiuti

Fiume Sarno, due barriere per fermare la corsa verso il mare dei rifiuti
di Raffaele Perrotta
Sabato 19 Marzo 2022, 11:00
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Fermare il flusso di rifiuti urbani che la mano criminale dell'uomo sversa lungo gli argini o, peggio ancora, direttamente nelle acque del fiume, prima che arrivi in mare contribuendo all'inquinamento della costa napoletana. È l'obiettivo delle due barriere galleggianti che saranno posizionate alla Traversa di Scafati, nel punto di immissione del piccolo Sarno, e alla foce di Rovigliano, tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Un progetto messo a punto e finanziato con quattro milioni dalla Regione, avviato ieri alla presenza del vicepresidente Fulvio Bonavitacola che ha visitato il primo dei due cantieri e che rientra nel quadro più complesso di interventi di mitigazione del rischio idraulico e di disinquinamento di uno dei corsi d'acqua tra i più contaminati d'Europa. Il completamento delle barriere, è stato annunciato ieri, è previsto in sei mesi e la Regione si occuperà della loro gestione nei primi due anni; a partire dal 2024 saranno i Comuni ad occuparsene, coprendo anche i costi di smaltimento dei rifiuti che, intercettati dalle reti metalliche, saranno convogliati, attraverso dei tappeti mobili, in aree predisposte per la raccolta. Il trasporto a discarica sarà curato da Sma Campania

«Stiamo mettendo in campo una pluralità di azioni concrete per affrontare il disinquinamento del Sarno», ha detto Bonavitacola, spiegando: «Da un lato stiamo lavorando per il collettamento dei reflui, che impropriamente arrivano nel fiume, dirottandoli verso il depuratore di Angri e quello di Foce, per restituire limpidezza a questa importante risorsa idrica.

Poi c'è un tema di sicurezza idrogeologica ed idraulica: stiamo concretamente attivando interventi di prevenzione a monte per evitare che arrivi troppa acqua lungo il corso del fiume nel caso di precipitazioni metereologiche piuttosto gravi. A questo si aggiunge una maggiore capacità che si ottiene grazie al dragaggio e alla sistemazione degli argini». Nello specifico dei lavori inaugurati ieri mattina, il responsabile all'Ambiente della giunta De Luca ha poi aggiunto: «Avviamo i lavori per le barriere che intercetteranno materiali e rifiuti che in maniera scriteriata sono abbandonati lungo gli argini, rifiuti che rappresentano inquinamento, ostruzioni e conseguenti allagamenti. Sono rifiuti che devono essere trattati e smaltiti in maniera adeguata». 

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Il progetto delle barriere è parte del «Programma di interventi di mitigazione del rischio idraulico bacino idrografico del Sarno», messo a punto dall'ufficio del dirigente Roberto Vacca, parte dell'Ufficio Speciale Grandi Opere del direttore generale Sergio Negro. Da luglio 2020 è stato superato il vecchio Grande Progetto Sarno: i suoi 5 lotti inizialmente finanziati con 217 milioni di euro sono stati sostituiti da tre lotti quadro (definiti fiume Sarno, alveo Comune Nocerino e versante orientale del Vesuvio e canale Conte Sarno), con 11 progetti e oltre 40 opere. L'ammontare economico per le opere di mitigazione idraulica è di 401 milioni di euro a cui si aggiungono altri 79 milioni per il disinquinamento; l'ufficio di Vacca fa da regia e la Gori è esecutrice. Tra i futuri interventi più imponenti c'è quello su Torre Annunziata, dal valore di quasi 50 milioni di euro, che prevede la bonifica e rimozione dei sedimenti inquinanti, l'ampliamento di Vasca Cicalesi e le laminazioni di due aree. 

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