Goletta Fiumi di Legambiente: Sarno ancora inquinato, il Sele migliora

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Giovedì 30 Gennaio 2020, 11:16 - Ultimo agg. 11:23
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Il Sarno continua ad essere il fiume in maggior sofferenza, mentre la qualità delle acque del Sele tendono a peggiorare verso la foce, Picentino e Irno nel contesto generale mostrano nettamente uno stato di salute migliore seppur non raggiungendo il livello ecologico ottimale degli standard europei. Questa la fotografia delle indagini condotte da Goletta dei fiumi della Campania promossa da Legambiente che ha effettuato 41 campionamenti per un monitoraggio che ha riguardato 4 fiumi campani: Sarno, Sele, Picentino e Irno con 22 volontari coinvolti nelle attività di prelievo campioni di acqua e analisi.

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La Goletta dei Fiumi insieme alle storiche campagne di Legambiente come Goletta Verde, Spiagge e Fondali Puliti rappresenta un ulteriore pratica di esperienze di monitoraggio scientifico e considerate da più fonti istituzionali internazionali come una delle esperienze più avanzate al mondo della citizen science. Il monitoraggio è stato svolto  tra il 22 giugno e il 19 settembre. «I risultati del nostro monitoraggio - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - dimostrano ancora una volta che in Campania c’è ancora tanto da fare e evidenziano la necessità di investire. Come? Sanando i ritardi sulla depurazione e migliorando le reti fognarie. Inoltre occorre ragionare sull'agricoltura scegliendo meno idroesigenti, senza tralasciare il controllo sull’utilizzo dei fitofarmaci e pesticidi».

Sono stati 17 i prelievi lungo il Sarno, compresi i torrenti Cavaiola, Laura e Solofrana, e nel 70% non si raggiunge uno stato di qualità sufficiente. Le acque sono pessime a Striano, San Marzano sul Sarno e Scafati e tragiche alla foche a Castellammare di Stabia. Simile la situazione per i torrenti Solofrana, Laura e Cavaiola.

Dei 12 punti indagati del Bacino del Sele, 1 su 3 ha mostrato valori al di sotto della sufficienza, con giudizio dello stato di qualità “Scarso” o “Cattivo”.  L'Irno ha invece raggiunto un livello di sufficienza, come il Picentino.

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