Follie e miserie, dai manicomi ai migranti:
ricerca del Suor Orsola sui nuovi disagi sociali

Follie e miserie, dai manicomi ai migranti: ricerca del Suor Orsola sui nuovi disagi sociali
Venerdì 12 Maggio 2017, 14:11 - Ultimo agg. 14:21
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«L’esclusione e l’etnocentrismo oltre le razze così come aveva previsto Franco Basaglia si sono ormai riversate fuori dai manicomi e dalle istituzioni e intridono il corpo sociale nella sua interezza, agendo sui migranti, i musulmani, i Rom, i disoccupati, i poveri». L'allarme è stato lanciato all'incontro sul tema “Il governo del disagio mentale e della miseria ieri e oggi” ideato e promosso dall’Unità di ricerca sulle topografie sociali (URiT) dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Il confronto è partito dagli spunti di riflessione di due volumi: “La semimbecille e altre storie. Biografie di follie e miseria: per una topografia dell'inadeguato” (Meltemi Editore), scritto dalla ricercatrice URiT, Stefania Ferraro, e “Prima della legge 180. Psichiatri, amministratori e politica (1968-1978)” (Editore AlphaBeta Verlag) scritto dal sociologo dell’Università di Sassari, Daniele Pulino.

«Il libro di Stefania Ferraro è un intenso viaggio attraverso la vita di donne e uomini infami, marchiati dalla follia quanto dalla miseria, quella di condizione e/o quella di posizione, cioè relativa al punto di vista di chi la prova» ha affermato il sociologo Antonello Petrillo, coordinatore scientifico di URiT, che si è confrontato con i due autori e con l’antropologa dell’Università La Sapienza” Laura Faranda.

Dal complesso sistema di governo dei servizi socio-assistenziali all’abuso di farmaci il dibattito ha spesso smascherato gli assetti economici che definiscono le scelte politico-amministrative. All’incontro hanno preso parte anche gli studenti dei corsi di laurea in Scienza della comunicazione e in Scienze e tecniche di psicologia cognitiva del Suor Orsola Benincasa, operatori del sociale, studiosi esperti del settore e una rappresentanza degli alunni del Liceo delle Scienze Umane “Publio Virgilio Marone” di Avellino che stanno svolgendo una ricerca sulle pratiche di costruzione del disagio mentale con il coordinamento della loro docente Luisa Bocciero e dei ricercatori URiT Anna D’Ascenzio e Fabrizio Greco.

Ferraro ha così chiuso il convegno: «Attraverso la ricerca bisogna restituire la parola alle vite di fame e follia e bisogna provare costantemente a virare verso la crescita comune della lotta all’oppressione. Bisogna fare fenomenologia dell’offesa, quale messa in discussione costante delle pratiche di governo del mondo e anche chiamata all’esser desti rispetto a un esercizio di potere che ha esasperato la precarizzazione, avvicinandola pericolosamente a ognuno di noi, senza limiti».
 
 
Le fotografie state realizzate da Giulia d’Ambrosio, una studentessa di Isa Bocciero, 4 C del liceo delle Scienze umane Publio Virgilio Marone di Avellino, durante la visita al Santa Maria Maddalena, ex manicomio di Aversa. La visita si è svolta a marzo scorso nell’ambito delle attività didattiche che URiT che promuove il progetto Ppr Scuola viva dal titolo “La nave dei folli”.
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