Forcella, cinque bimbi fantasma
abbandonati nel seminterrato

Forcella, cinque bimbi fantasma abbandonati nel seminterrato
di Nico Falco
Martedì 17 Luglio 2018, 22:58 - Ultimo agg. 18 Luglio, 10:10
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Nessun documento italiano, niente scuola, zero tracce della loro presenza nel Paese: praticamente, fantasmi. Vivevano a Forcella in un seminterrato, spazzatura e cianfrusaglie sul pavimento, una ragnatela di cavi elettrici scorticati e penzolanti sul soffitto. In uno stato di abbandono totale e senza alcuna cura igienica. La Polizia Municipale è arrivata al tugurio dove abitavano ispezionando i bassi alla ricerca di allacci abusivi all’energia elettrica. Sono cinque cuginetti rom, tutti minorenni; sono stati riaffidati alle famiglie.

I loro genitori sono stati denunciati per abbandono di minore e dovranno trovare una casa accettabile per evitare che i figli finiscano in strutture di accoglienza. 
 
La scoperta è di lunedì mattina, quando gli agenti dell’Unità Tutela Minori, coordinata dal capitano Giuseppe Cortese, sono arrivati in vico della Pace, a Forcella, insieme ai tecnici dell’Enel. Era la prosecuzione di un servizio di una decina di giorni fa, quando la Municipale aveva passato al setaccio le abitazioni in una operazione contro la prostituzione e la vendita di prodotti contraffatti. Seguendo il groviglio di allacci abusivi hanno trovato un seminterrato di vico Santa Maria Antesaecula, accanto a un basso dove una prostituta nigeriana era con un cliente e un altro stava aspettando fuori. Aprendo la porta, la scena agghiacciante: dentro quella che sembrava una discarica, con masserizie e suppellettili ovunque, c’erano cinque ragazzini addormentati, 2 femmine e 3 maschi. Hanno dai 6 ai 16 anni, risultano essere figli di due sorelle rom che vivono lì coi mariti. Sulle loro teste, le diramazioni di un allaccio abusivo che formavano un groviglio così pericoloso da far strabuzzare gli occhi al personale dell’Enel. I bambini, spaventati dall’intervento degli agenti, non sono stati in grado di fornire indicazioni suoi loro genitori né di spiegare dove fossero.

Mentre i tecnici effettuavano la messa in sicurezza degli impianti, i ragazzini sono stati condotti negli uffici della Municipale e sono iniziate le ricerche dei genitori. Erano già cominciate le pratiche per la collocazione in case famiglia quando sono arrivati due donne e un uomo che hanno detto di essere i familiari; sono tutti disoccupati, hanno spiegato di arrangiarsi coi mercatini della spazzatura nella zona di piazza Garibaldi. Dai successivi accertamenti è emerso che i bambini non erano seguiti in alcun modo, non frequentavano la scuola e non avevano altri documenti se non quelli rumeni. Comunicata la situazione completa alla Procura dei Minorenni, e in accordo con i Servizi Sociali, anche loro intervenuti, i bambini sono stati riaffidati ai genitori. Lasceranno il quartiere, verranno ospitati in casa di parenti. Per i genitori è scattata la denuncia per il reato di abbandono di minore e ora la situazione delle due famiglie verrà strettamente monitorata dalla Polizia Municipale e dai Servizi Sociali. A Forcella, intanto, sono stati tagliate centinaia di metri di cavi e di montanti, eliminati gli allacci abusivi ai vari alloggi e gli occupanti sono stati denunciati.

In vico della Pace gli agenti c’erano stati già alla fine di giugno, nell’ambito di un servizio contro la prostituzione minorile predisposto dal comandante Ciro Esposito. L’operazione era stata organizzata in seguito alle segnalazioni arrivate da cittadini e turisti che avevano visto molte giovanissime prostitute che adescavano i clienti sulla soglia dei bassi. Erano stati individuati alcuni terranei trasformati in alcove, dove sono stati trovati preservativi, parrucche e filmati hard, e identificate sei giovani nigeriane, maggiorenni, che erano state invitate a denunciare situazioni di sfruttamento; altre verifiche erano state avviate nei confronti dei proprietari dei terranei per verificare un eventuale loro coinvolgimento. Durante le perquisizioni erano stati trovati anche decine di borsoni pieni di merce “pezzottata”, destinata alla vendita sulle bancarelle a Napoli e lungo i litorali campani e 5 uomini, tutti africani, erano stati denunciati; in una delle abitazioni, oltre a capi di abbigliamento, scarpe e telefoni cellulari, erano stati trovati un block notes dove venivano annotati gli ordini e i pagamenti e timbri ed etichette da apporre sui vestiti contraffatti.
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