Fortuna, la baby-testimone: «L'ha uccisa Titò». L'uomo: sono state la mia compagna e la figlia

Fortuna, la baby-testimone: «L'ha uccisa Titò». L'uomo: sono state la mia compagna e la figlia
di Marco di Caterino
Giovedì 9 Giugno 2016, 16:46 - Ultimo agg. 10 Giugno, 08:13
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NAPOLI - «La mia amica, per per due volte mi ha raccontato che era stato Titò a uccidere Fortuna.  La seconda volta, mi ha anche detto che sua nonna, non ne aveva fatto mistero davanti a molte persone che prendevano il fresco nel cortile dell'isolato 3».

Questo è quanto ha dichiarato Alessandra (nome di fantasia) la tredicenne del parco Verde, amica di Fortuna Loffredo e della prima figlia di Marianna Fabozzi, nel corso della brevissima udienza dell'incidente probatorio, davanti al gip Alessandro Buccino, e al procuratore aggiunto Domenico Airoma e al pubblico ministero Claudia Maone, i due magistrati che conducono l'inchiesta sulla tragica fine di Fortuna Loffredo, la bimba abusata e uccisa la mattina del 24 giugno del 2014,  dopo essere stata scaraventata nel vuoto dell'isolato 3 delle palazzine popolari Iacp del parco Verde, lo stesso edificio dove la sera del 27 aprile 2013, perse a vita in circostante analoghe il piccolo Antonio Giglio. ultimo figlio di Marianna Fabozzi, la convivente di Raimondo Caputo, detto " Titò", unico indagato per il delitto.

L'uomo, che ha preso parte all'udienza ha ancora una volta dichiarato ai magistrati la sua innocenza, accusando dell'omicidio sia Marianna Fabozzi che la sua prima figlia. Proprio quella ragazzina che ha rivestito il ruolo di principale accusatrice del convivente della mamma. La stessa accusa, Titò,  - assistito dall'avvocato Paolino Bonavita del foro di Nola - l'aveva lanciata già in mattinata, nel corso di un interrogatorio con i magistrati della Procura di Napoli, che indagano sulla tragica fine di Antonio Giglio e che ritengono che  Raimondo Caputo abbia dichiarato il falso nelle ore successive alla morte del bambino, per coprire eventuali responsabilità della mamma.

All'udienza dell'incidente probatorio, hanno assistito Mimma Guardato, la mamma di Fortuna,  accompagnata dall'avvocato Gennaro Razzino, il papà della piccola vittima, Pietro Loffredo assistito dall'avvocato Angelo Pisani, e Marianna Fabozzi con il suo legale, Salvatore Di Mezza. La convivente di Titò, oltre a non reagire alle pesanti accusa di Titò, ha ancora una volta ribadito l'assoluta innocenza dell'uomo. 

Per la procura di Napoli Nord, diretta dal procuratore capo Francesco Greco, il risultato dell'udienza probatorio di oggi pomeriggio, costituisce un altro importante tassello per l'impianto accusatorio, che i magistrati della procura più giovane d'Italia, ritengono davvero molto solido. Per questo sono state rigettate tutte le richieste sia dei legali della difesa che di quelle della parte civile: dalla riesumazione della salma di Fortuna alle perizie neuropsichiatriche infantili delle tre bimbe che accusano Raimondo Caputo.

La Procura, al momento non ha escluso invece, di accogliere la  richiesta di acquisizione delle immagini satellitari per accertare se tramite questa documentazione, è possibile individuare chi si trovava quella mattina del 24 giugno di due anni fa, sul solaio dell'isolato 3 delle palazzine popolari Iacp del parco Verde di Caivano. 

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