Allarme frane, la mappa del rischio a Napoli: ​Posillipo e Camaldoli “zone rosse”

I fattori di pericolo: colate di fango e fragilità dei costoni di tufo

La mappa elaborata dall'Autorità di Bacino
La mappa elaborata dall'Autorità di Bacino
di Paolo Barbuto
Martedì 29 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 19:57
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Quella lunga striscia rossa che vedete nella mappa al centro di questa pagina, indica il livello massimo di pericolo per le frane: è un percorso che domina dall’alto tutta Posillipo. Il dettaglio viene direttamente dalle ampie e dettagliate mappe dell’Autorità di Bacino che ha suddiviso il territorio della Campania in migliaia di aree e per ciascuna area ha svolto verifiche sul gradi di pericolosità a livello idrogeologico e per il rischio frane.

Prima di andare avanti, però, è necessario fare una puntualizzazione: non c’è nessun allarme attualmente in corso per Posillipo né per alcuna altra area della città. Queste mappe sono state realizzate da tempo e sono nella disponibilità di chiunque: servono alle amministrazioni locali per prendere decisioni importanti come, ad esempio, quelle sulle possibilità di concedere nuovi permessi a edificare. Chiarito che non esiste un allarme immediato, addentriamoci nel viaggio, impressionante, tra le mappe del rischio dell’Autorità di Bacino.

La lunga striscia rossa della foto è quella che corrisponde, più o meno, al percorso di via Manzoni. Domina tutta Posillipo e indica genericamente il pericolo di eventi franosi. In questo caso, però, la preoccupazione non è collegata alla possibilità di colate di fango come quella che ha tragicamente travolto Casamicciola. Qui a Posillipo il pericolo, secondo gli esperti, è rappresentato dalla fragilità del costone di tufo sul quale s’è arrampicata la città e che potrebbe avere cedimenti: insomma, il rischio, in questa porzione della città, è che rotolino giù massi.

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Preoccupazione che attanaglia, ad esempio, i residenti di Riva Fiorita che alle spalle hanno un poderoso costone di tufo dal quale, ciclicamente, si staccano piccoli pezzi.

Attualmente il pericolo a Riva Fiorita viene considerato moderato, anche se vige un divieto a frequentare le terrazze di copertura degli edifici e i balconi che affacciano verso il costone.

 

L’altra immensa area di rischio in città è concentrata su entrambi il versanti della collina dei Camaldoli. In quel caso la piantina è ancora più impressionante con una vastissima macchia rossa che incombe sulle persone. In questo caso il pericolo, spiegano gli esperti, è quello di colate improvvise di fango che potrebbero verificarsi in caso di precipitazioni estreme, senza preavviso, sia verso il quartiere di Pianura sia verso Soccavo. I residenti di entrambi i quartieri sanno bene che l’evento può verificarsi, perché già attualmente ad ogni pioggia dalla collina scivolano giù piccole colate di fango che invadono strade e cortili: nulla di pericoloso, eppure sono segnali che vanno tenuti in considerazione.

Di fronte alle mappe del rischio quali sono le attività di contrasto nella città di Napoli? Edoardo Cosenza, assessore con delega alla Protezione Civile, spiega che per la questione dei Camaldoli: «È prevista la manutenzione delle vasche di contenimento già presenti e sono in fase di realizzazione, fondi permettendo, nuove vasche». Si tratta di grossi invasi realizzati proprio per tentare di contenere eventuali colate più intense dalla collina.

Per il resto del territorio, invece, non esistono specifici piani di azione. Dalle mappe dell’Autorità di Bacino si individuano decine di zone “rosse”, quindi ad alto rischio, però Palazzo San Giacomo non prevede attività regolari di verifica su quelle aree: «Interveniamo quando ci sono segnalazioni, non effettuiamo interventi preventivi sulla sola scorta di quelle mappe perché significherebbe “ingabbiare” con reti e protezioni zone troppo ampie della città. Ovviamente il servizio Difesa del Suolo e la Protezione Civile sono operativi ogni giorno sull’intero territorio cittadino, pronti a intervenire. Insomma, il Comune è attento, conosce le aree a rischio e lavora, quotidianamente, a tutela della cittadinanza».

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