Frana a Posillipo: un boato all'alba, caos nella strada di «villa Mattarella»

Frana a Posillipo: un boato all'alba, caos nella strada di «villa Mattarella»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 6 Dicembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 20:20
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Crolla la Napoli di Un Posto al Sole e Villa Rosebery. Tra le macerie del muro di contenimento di via Ferdinando Russo a Riva Fiorita, a pochi passi dalla residenza del Presidente della Repubblica e da villa Volpicelli (il Palazzo Palladini della fiction Rai), ci sono due interi terrazzi: una cyclette, sedie, tavoli e le ringhiere di ferro accartocciate come fogli dalla violenza del crollo. I resti dell’arredamento vengono ammassati dai pompieri proprio qui, sul muro di cinta del palazzo del Quirinale e del Capo dello Stato.

Un boato da terremoto, quello che ha spaventato i residenti intorno alle 8 di ieri. Una tragedia non solo sfiorata, ma quasi toccata con mano. Per puro caso non passava nessuno, a quell’ora, quando il retro del palazzo (che ufficialmente è il civico 56 di parco Rivalta in via Posillipo) è rimasto senza il sostegno del muro di tufo che lo sorreggeva. Tutto sbriciolato per venti metri di strada e palazzo sgomberato nel pomeriggio, dopo ore passate dai Vigili del Fuoco a rimuovere le macerie con le ruspe.

Tante delle testimonianze raccolte sul posto parlano di «un intervento avvenuto a fine ottobre, dopo una segnalazione del pericolo». Infatti, sullo stesso muro e a pochi passi dalla frana ci sono delle retine verdi di contenimento che risalgono a circa «un mese e mezzo fa». 

Un centinaio di famiglie in trappola a Riva Fiorita, tra Villa Volpicelli, il parco nei pressi di Giuseppone a Mare e villa de Mellis, viste le ruspe dei pompieri al lavoro e la chiusura di via Ferdinando Russo. Strada riaperta ieri sera, parzialmente. Sul posto anche protezione civile, vigili urbani e consiglieri della Municipalità 1. Cittadini bloccati, giornate spezzate, e lo sgombero parziale di un lato dell’edificio, che tocca 2 famiglie che abitano nella parte di palazzo appoggiata in parte sul muro franato. Il lato dell’edificio su via Russo, insomma, da ieri da’ sul vuoto. Residenti (da qui ieri è passato anche Diego Demme) costretti a salire a piedi in via Posillipo. Al di là dei disagi, però, irrompono la paura e la rabbia: «A fine ottobre, credo ho il 28, e ho le foto – racconta Mariacristina Caria, che abita in via Ferdinando Russo – I Vigili del Fuoco sono venuti su nostra segnalazione. Dopo la segnalazione, è arrivato un tecnico: di fronte a un evidente dissesto idrogeologico hanno messo un telo di plastica per segnalare il pericolo. Come mai non si è pensato di fare lavori d’urgenza? Sapevamo tutti che il muro stava crollando: sono partite segnalazioni sia dall’amministratore che dalla municipalità. Vent’anni fa, dopo infinite segnalazioni, ci fu un morto per la caduta di un muro in via Ferdinando Russo. Allora il Comune eseguì i lavori in danno».

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La giovane Gabriella Crispino abita al piano di sopra. Il muro e i terrazzi le sono letteralmente franati sotto i piedi: «Ho avuto tanta paura – dice – credevo che a cadere fosse la mia stanza. Ho sentito un rumore fortissimo. Ci siamo affacciati e sotto non c’era più nulla». «Ci hanno sgomberato – aggiunge con voce provata sua madre, Nunzia Pennino – circa due mesi fa avevano già fatto un intervento. Mezza giornata e sono andati via, dicendo che era tutto a posto. In questa strada non c’è manutenzione, siamo abbandonati. Il muro di villa Rosebery è perfetto, da noi è tutto rovinato. Anche un muro più sopra è messo male». Francesca Pettinati è una calciatrice del Villaricca: «Ci siamo svegliate e un condomino ci ha avvisato del crollo. Io devo giocare la partita di campionato oggi, sperando si possa passare». 

 

I lavori di rimozione delle macerie sono andati avanti tutta la notte, dopo l’evacuazione del palazzo, che andrà puntellato e messo in sicurezza. Nelle prossime ore verrà fatta chiarezza su eventuali azioni legali e responsabilità, ma di certo «sgorgava acqua dal quel muro, non nella parte crollata. Il flusso fu interrotto dopo l’intervento dei mesi scorsi. Poi nel corso dei giorni cadevano altri mattoni». A ricordarlo è Roberto Solimene, figlio di uno dei proprietari di Villa Volpicelli. «Hanno inciso le forti piogge dei giorni scorsi», dicono i pompieri a caldo. Di sicuro, il muro è crollato. «Il crollo riguarda un muro di sostegno e relativo terrapieno privato – spiega Edoardo Cosenza, assessore comunale alla Protezione Civile – l’ingegnere della protezione civile comunale ha disposto il transennamento parziale in modo che si possa passare su una corsia. Il terrapieno era pavimentato e quindi anche il terrazzino e relativa ringhiera, indipendente strutturalmente dall’edificio, è crollato sulla strada. A scopo precauzionale i due appartamenti adiacenti al crollo sono stati sgomberati, in attesa di verificare la stabilità delle fondazioni».

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