Fuga di cervelli dal Mezzogiorno:
​l'ipotesi del doppio contratto

Fuga di cervelli dal Mezzogiorno: l'ipotesi del doppio contratto
Sabato 17 Febbraio 2018, 16:56 - Ultimo agg. 19:01
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«Se la fuga dei cervelli diventasse semplicemente una proficua circolazione dei cervelli non staremmo più parlando di un problema ma bensì di una grande opportunità». Così lo scienziato Marco Salvatore ha aperto la decima edizione de «Il Sabato delle Idee», il pensatoio napoletano che raccoglie alcune delle migliori eccellenze scientifiche, accademiche e culturali della Campania.

La «fuga dei cervelli» era il tema dell'incontro ospitato nella sala conferenze dell'Ospedale Santobono Pausilipon di Napoli ed organizzato in collaborazione con il CNR. «Quello che manca all'Italia è un collegamento virtuoso con i nostri migliori cervelli sparsi per il mondo le cui esperienze e le cui capacità possono e devono diventare un patrimonio per il sistema della ricerca del nostro Paese», ha spiegato Salvatore lanciando l'idea di «una collaborazione sistematica e periodica tra le Università e i Centri di Ricerca italiani e le nostre migliori intelligenze che lavorano all'estero che potrebbero diventare le migliori guide per i ricercatori che lavorano in Italia».

Una proposta subito raccolta dal Rettore dell'Università di Napoli Federico II, Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che ha precisato come «spesso uno dei grandi problemi del sistema universitario italiano è l'eccesso di burocrazia e soprattutto l'applicazione di regole previste per gli Enti Pubblici in un contesto completamente diverso, come nel caso del divieto di svolgere altre attività per i docenti universitari equiparati ai dipendenti pubblici». La soluzione tecnica per Manfredi può essere quella del «doppio contratto che leghi i nostri migliori cervelli sia alle Università estere sia alle Università o ai Centri di Ricerca italiani». In questo modo «non ci sarebbero più drastiche scelte di fuga ma la possibilità di creare dei Network internazionali di ricerca nei quali unire proficuamente più Paesi».

L'adesione alla proposta è arrivata in tempo reale anche dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti grazie ai collegamenti con Portsmouth e Boston da dove sono intervenuti il chirurgo napoletano Valerio Celentano e il farmacologo irpino Nello Mainolfi. La proposta del doppio contratto l'ha sposata nel suo intervento anche il presidente del CNR, Massimo Inguscio, secondo il quale «alcuni dei migliori giovani italiani fuggono all'estero perché trovano dei piani di reclutamento più snelli burocraticamente e più meritocratici nei sistemi di valutazione». Migliorare il sistema di reclutamento italiano anche con un grande investimento sulle infrastrutture per la ricerca, secondo Inguscio, sarebbe il primo passo per arginare la fuga dei cervelli. 
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