Tredicenne morto a Gragnano, ai funerali lancio di palloncini bianchi e la musica di Blanco

Tredicenne morto a Gragnano, ai funerali lancio di palloncini bianchi e la musica di Blanco
Mercoledì 7 Settembre 2022, 14:27 - Ultimo agg. 8 Settembre, 00:06
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Gragnano oggi si è fermata per il funerale di Alessandro, il 13enne precipitato giovedì scorso dalla finestra della sua abitazione. I primi ad arrivare in piazza San Leone, dove si affaccia l'antica chiesa di Sant'Agostino, con l'attiguo chiostro sono stati i compagni della squadra di basket. Dinanzi alla chiesa c'era una corona di fiori bianchi dei commercianti e prima delle 11, orario di inizio della celebrazione, la piazza si è affollata di persone che volevano essere vicine alla famiglia del 13enne, che potrebbe essere stato vittima di cyberbullismo.

Quando è giunto il feretro di Alessandro, ad accorglierlo c'erano alcune migliaia di persone, con in testa il sindaco Nello D'Auria, che ha proclamato il lutto cittadino.

Si è levato un lungo applauso quando la bara bianca ha varcato la soglia del chiostro.

Nel corso dell'omelia, commentado il Vangelo delle beatidutini, l'arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, monsignore Franco Alfano, ha detto: «Guai a voi che ora ridete calpestando i fratelli e guai a voi perché poi piangerete ma non è una minaccia di un Dio che vuole distruggere, è la realtà se alimentiamo sentimenti negativi che ci mettono l'uno contro l'altro. Alessandro era uno dei piccoli della nostra comunità, non può parlare più, non può dirci quello che aveva nel cuore, ma lo dice a Dio e noi lo ascoltiamo attraverso la parola di Dio». 

 

La bara è uscita dal chiostro di Sant'Agostino tra le note della canzone di Blanco “Finchè non mi seppelliscono” e accompagnata da un lancio di palloncini bianchi e una scritta Alé. «Averti come alunno per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci ha insegnato ad amare e a perdonare» è il saluto di una docente di Alessandro. Commossi i suoi compagni di scuola che come i familiari del ragazzo per tutta la durata del rito funebre non hanno staccato gli occhi dalla bara bianca. 

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