Poliziotto ucciso a Napoli, funerali a Secondigliano: «Lino un eroe, non lo dimenticheremo»

Poliziotto ucciso a Napoli, funerali a Secondigliano: «Lino un eroe, non lo dimenticheremo»
Venerdì 8 Maggio 2020, 11:14 - Ultimo agg. 16:29
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Un lungo applauso dei pochi presenti ha accolto la salma dell'agente scelto Pasquale Apicella, morto in servizio nel tentativo di fermare una rapina. Per consentire a tutti di dare l'ultimo addio al poliziotto, i funerali sono trasmessi in diretta streaming sui canali social della polizia di Stato. 
 

 

La funzione si svolge nella chiesa evangelica di via Scippa nel quartiere Secondigliano. Presenti il ministro del'Interno Luciana Lamorgese, il capo della Polizia Franco Gabrielli, il questore di Napoli Alessandro Giuliano, il prefetto di Napoli Marco Valentini, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Rispettato il limite massimo di 15 persone. 

 

«Ogni giorno la Polizia di Stato fa cose egregie, ma queste perderebbero ogni valore se lasciassimo cadere il ricordo di chi ci ha lasciato. Caro Lino, noi non ti dimenticheremo e non lasceremo mai sola la tua famiglia - ha detto il questore Giuliano - non ho avuto modo di conoscere Lino e di parlare con lui ma ho ascoltato le parole delle persone che gli hanno voluto bene e ho saputo quanto fosse disponibile con tutti, del suo passato di atleta, di quanto ci tenesse a fare il poliziotto». Rivolgendosi ai genitori, Giuliano ha aggiunto  che «seppellire un figlio è una cosa contro natura e non c'è alcuna buona ragione per morire a 37 anni, ma se questa mattina Lino è avvolto nel Tricolore è perché voi avete fatto un buon lavoro. Se amava così tanto il nostro lavoro è certamente anche grazie ai valori che gli avete trasmesso, siate orgogliosi di voi stessi oltre che di Lino». Il questore si è poi rivolto alla moglie di Apicella, Giuliana: «Non esiste parola che possa consolarti e dovrai purtroppo spiegare ai vostri figli perché hanno subito questa ingiustizia. Ma quando saranno grandi racconta loro che papà era felice perché aveva una famiglia che amava, una divisa che adorava e una professione che desiderava. Dì loro che, come tanti suoi colleghi, sognava di contribuire a rendere il mondo un po' migliore anche per loro due, dì che sono figli di un eroe».

«Quello che è accaduto a nostro fratello Pasquale ci testimonia che manca ancora l'amore per il prossimo in questa umanità, l'egoismo e la malvagità a volte sono sovrani». Lo ha detto il pastore evangelico Christian Parisi del Ministero cristiano di Secondigliano, aprendo il rito funebre. «In una situazione critica come quella che la nostra nazione sta vivendo e in cui tutti abbiamo fatto sacrifici, come uomini abbiamo sperato che si fosse sviluppato l'amore per il prossimo, una soluzione per questa umanità che purtroppo amore non ha. Signore in questi momenti difficili non ci resta che sperare in te», ha concluso. 

«Ci manchi fratello nostro e ci mancherai sempre, nulla potrà colmare il vuoto che ci hai lasciato». Lo hanno scritto in una lettera le due sorelle di Pasquale Apicella. «Hai sempre detto che noi tre insieme eravamo una forza e nulla ci sarebbe stato impossibile se fossimo rimasti uniti. Ora siamo qui come una grande quercia con un ramo spezzato da un'improvvisa tempesta, e anche se questo non ne ha causato la caduta, l'ha certamente indebolita. Ma se oggi questa quercia non è caduta è grazie al tuo amore che hai sempre avuto per noi, per la tua famiglia ma soprattutto per i tuoi figli. Questo non è un addio ma un arrivederci: ci aspetterai a braccia aperte e finalmente torneremo la quercia che siamo sempre stati, ma molto più forte. Buon viaggio fratello nostro».
 

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