La Funicolare di Napoli è out, l'amministratore: «Offesa alla città, si va in Tribunale»

La Funicolare di Napoli è out, l'amministratore: «Offesa alla città, si va in Tribunale»
di Paolo Barbuto
Lunedì 25 Giugno 2018, 09:01 - Ultimo agg. 10:41
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Il percorso da amministratore di una Anm sull'orlo del baratro è ricco di ostacoli e d'insidie. Nicola Pascale lo sapeva nel giorno in cui ha accettato di prendere le redini dell'azienda. L'ha fatto con lo spirito che ha contraddistinto l'intero suo percorso all'interno dell'amministrazione comunale, quello del servizio alla comunità. Uomo posato, mai sopra le righe, sempre aperto al confronto e alla mediazione, per questo vedergli perdere le staffe di fronte all'ennesima chiusura «per malattia» delle funicolari, fa capire che anche lui considera colma la misura.

Pascale, perché stavolta è arrabbiato?
«Perché questo ulteriore disservizio delle funicolari non è una banale chiusura dell'attività. Qui ci troviamo di fronte a un'offesa per l'intera città».

Si tratta di dipendenti malati, perché la considera un'offesa?
«Per tre giorni consecutivi abbiamo scontato disservizi dovuti a malattia. Non è mai accaduto. Per questo arriveremo fino in fondo a questa vicenda».

Cosa intende per arrivare fino in fondo?
«Che se dovessimo scoprire un utilizzo scorretto della malattia da parte di qualche dipendente, agiremo sia sul piano disciplinare interno che sul fronte legale con denunce formali alla magistratura».

Guardi che i dipendenti, fino a prova contraria, sono ammalati.
«Fino a prova contraria, appunto».

Che significa?
«Che scatteranno immediatamente le visite fiscali per tutti coloro i quali hanno dichiarato di essere malati da venerdì a domenica. Solo quando i medici avranno appurato la verità su questa epidemia cha ha colpito i dipendenti delle funicolari potremo avere chiarezza e prendere le contromisure adeguate».
 
Insomma, tutti ufficialmente malati, se non si manifestano dubbi da parte dei medici.
«Certo. Ma non trova singolare anche lei che in un momento delicatissimo della vita dell'azienda, in contemporanea con uno sciopero, si diffonda questa epidemia concentrata tutta sui lavoratori delle funicolari?».

Se c'è qualcosa di «singolare» lo stabiliranno le visite fiscali. Voi cosa farete nel frattempo?
«Cosa vuole che le dica? Aspettiamo per capire se qualcuno guarirà nel frattempo».

Vuol dire che non sa ancora se e quando il servizio riprenderà regolarmente?
«Siamo nell'angolo. Se la situazione resta così com'è non abbiamo certezze sul servizio delle funicolari».

E non ci sono alternative? Non c'è altro personale da utilizzare?
«I capiservizio per le funicolari sono 13, ne servono otto al giorno divisi in due turni, in più ne abbiamo tre in reperibilità che dovrebbero entrare in servizio in casi come quelli di questi giorni. Ieri anche i reperibili hanno detto che erano impossibilitati a tornare».

Possiamo pensare che l'organizzazione non sia perfetta?
«Pensereste male. Abbiamo previsto tre sostituzioni possibili su turni da quattro persone: a chiunque sembra impossibile che tutti assieme diano forfait. Nessuno potrebbe prevedere una situazione del genere».

Che, invece, si è verificata.
«E ne sono costernato.

Parlerò con i sindacati e con ognuno dei lavoratori. Desidero avere chiarezza ma soprattutto spiegare che qui in gioco c'è il futuro dell'azienda che significa il posto di lavoro di 2.500 persone, il sostegno per altrettante famiglie. Bisogna iniziare a remare tutti nella stessa direzione perché il fallimento sarebbe un dramma vero per tutti».

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