Funivia del Faito, guasto e due ore sospesi nel vuoto: «Abbiamo subito pensato al Mottarone»

Funivia del Faito, guasto e due ore sospesi nel vuoto: «Abbiamo subito pensato al Mottarone»
di Fiorangela d'Amora
Lunedì 5 Luglio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 13:18
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Paura nella funivia del Faito, rimasta sospesa nel vuoto per un guasto elettrico. Panico tra i passeggeri che avevano trascorso una giornata spensierata in montagna. Non c'è la folla degli anni scorsi, le presenze sono calate da quel maledetto 23 maggio quando 14 persone persero la vita al Mottarone.

L'ultima corsa era prevista alle 17. Ma molti escursionisti si erano attardati e così è stata deciso di far partire una corsa straordinaria alle 17,20. A bordo della cabina, nella stazione a monte, ci sono una trentina di persone più il controllore. Ci sono tanti giovani, ragazzi, bambini, famiglie. Il viaggio dovrebbe durare sette minuti. All'improvviso, dopo due minuti di corsa, tra il primo e il secondo pilone l'impianto si blocca. La cabina si ferma a 250 metri dalla stazione. Di sotto, un vuoto che fa paura. «C'è un segnale che stanno controllando dalla stazione», fa sapere in cabina l'addetto dell'Eav ai passeggeri.

Poi il silenzio, una lunga pausa che dura minuti tanto che le persone a bordo cominciano ad agitarsi.

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Il panico incombe, nessuno sa con esattezza cosa stia accadendo. Per due ore si resta sospesi nel vuoto. Le due cabine partite da Castellammare e dal Faito arrivano nelle rispettive stazioni alle 19,30. Centoventi lunghi minuti vissuti nel terrore, qualcuno azzarda un sorriso per stemperare la tensione. «Eravamo l'uno addosso all'altro - spiega Olga, in cabina con Antonio e la piccola Maria -. Qualcuno ha anche chiamato i carabinieri, volevamo capire e sapere. Dopo la prima ora abbiamo provato a rasserenare il clima, soprattutto per tranquillizzare i più piccoli». Intanto, nella stazione gli addetti all'impianto si rendono conto che il motore principale è andato in blocco. «C'è stato uno sbalzo di tensione dalla rete e il successivo stop del circuito di sicurezza», farà sapere Eav in una nota ufficiale. Una mancanza della corrente, forse provocata dalla rete elettrica che ha messo fuori uso il motore centrale obbligando i tecnici a metterne in moto uno di riserva. «Oggi capiremo cosa è effettivamente successo alla rete elettrica - spiega l'ingegnere Antonio Rozza, direttore dell'impianto -. Un black out elettrico nel centro antico? Non so, è ancora tutto da verificare». Oggi la funivia resterà chiusa proprio per capire da dove sia partito il guasto elettrico. «È la seconda volta negli ultimi trent'anni che si verifica un episodio del genere - comunica Eav -. Può succedere e il sistema ha funzionato perfettamente per gestire l'emergenza». Alle 18,59 la due cabine della funivia hanno ripreso a muoversi molto lentamente, a passo d'uomo, una in salita, l'altra la discesa. «Con il motore idraulico azionato la corsa è proseguita volontariamente a una velocità ridotta - spiega Rozza - per una questione di sicurezza ulteriore».

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Nella stazione di Castellammare una piccola folla di familiari di passeggeri, curiosi e addetti all'impianto si raduna per attendere la cabina. Si canta l'inno d'Italia e partono gli applausi. I dipendenti dell'Eav offrono bottiglie d'acqua per rifocillare i passeggeri. Quando le porte si aprono ci sono volti tesi ma anche sorrisi. «Abbiamo cantato per mantenere la calma - spiega Antonio -. Alcuni bambini hanno fatto pipì in cabina. L'addetto Eav ci ha tranquillizzato, ma abbiamo avuto tanta paura. Eravamo quasi in trenta a bordo, nonostante dovessimo essere 24». «Siamo stati fermi due ore - racconta un'altra passeggera -. Quando la cabina si è bloccata il primo pensiero è andato al Mottarone. Eravamo troppi in cabina, il caldo era insopportabile». L'ultima domanda: «Tornerete in funivia?», chiede un addetto; «Mai più», risponde perentorio un ragazzo che si allontana con il bicchiere d'acqua. 

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