Furti in casa, i residenti «sentinelle» del Comune a Poggiomarino

Furti in casa, i residenti «sentinelle» del Comune a Poggiomarino
di Francesco Gravetti
Lunedì 22 Novembre 2021, 07:10 - Ultimo agg. 23 Novembre, 12:29
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Nel Nord Italia, dove di sicurezza nei centri urbani e allarme per i furti in appartamento si parla moltissimo, è una realtà da anni. Ora arriva anche a Poggiomarino, cittadina con meno di 20mila abitanti ma tante zone periferiche, dove si sta infiammando il dibattito sui sempre più frequenti raid notturni da parte dei ladri. E così ecco il controllo di vicinato: una rete di comunicazione tra i cittadini e le forze dell'ordine volto a individuare possibili elementi di rischio per la sicurezza delle persone e delle cose. In pratica, è un canale di dialogo tra i residenti e chi deve reprimere i reati: gruppi che si scambiano notizie di avvistamenti e sospetti, per poi girarle a polizia, carabinieri e agenti municipali che avranno il compito di verificarle.

Il progetto è stato portato avanti dall'assessore alla sicurezza del Comune, Raffaele Gragnaniello, e poi approvato nella giunta (di centrodestra) guidata dal sindaco Maurizio Falanga.

Ora si tratterà di strutturare questo che viene definito come uno strumento di prevenzione, che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona o area o quartiere e la cooperazione con le forze di polizia. Il Comune sensibilizzerà i cittadini e favorirà la costituzione di una rete su tutto il territorio comunale. Predisporrà, inoltre, la cartellonistica nelle aree aderenti, finalizzata ad alzare il livello di attenzione e a comunicare ad eventuali malintenzionati che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli, insomma che ci sono e non intendono mollare facilmente i loro beni al primo balordo che passa. Presto i poggiomarinesi saranno informati sulle modalità di partecipazione attiva, ma intanto guai a chiamarle ronde: gli amministratori comunali ci tengono a sottolineare che i cittadini non si sostituiranno alle forze dell'ordine, o andranno in giro con spranghe a cercare i ladri. «Il rafforzamento del rapporto di collaborazione tra cittadini e istituzioni determinerà un progressivo miglioramento della sicurezza urbana, sia reale che percepita, il rispetto della legalità, il dialogo tra le persone, lo sviluppo del senso civico di appartenenza alla comunità e il miglioramento delle azioni di prevenzione», spiega l'assessore Gragnaniello. Il punto è che, sempre a leggere i commenti su Facebook e Tik Tok, il livello di allarme resta alto e in tanti interpretano il controllo di vicinato proprio come un modo di fare pattugliamenti e verifiche in maniera autonoma. 

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Come avvenuto nei centri vicini, dove l'emergenza furti in appartamento ha destato enorme allarme sociale tanto che a San Gennaro Vesuviano si è tenuto un summit tra decine di sindaci dell'area nolana e vesuviana, anche a Poggiomarino c'è chi invoca l'Esercito. Il primo cittadino Maurizio Falanga, però, invita soprattutto a denunciare: «Con la collaborazione di tutti, diventando una rete unica di protezione, Poggiomarino potrà fare fronte a questo periodo di forte allarme sociale. Come amministrazione - dice Falanga - stiamo predisponendo una maggiore presenza di agenti di Polizia municipale sul territorio comunale, così come hanno assicurato che faranno carabinieri e polizia». Intanto l'altra sera in manette sono finiti due marocchini che avevano addosso alcuni oggetti appena rubati in un'autovettura in sosta. Li hanno presi i carabinieri della locale stazione ma, evidenzia Falanga, «l'arresto è avvenuto sulle preziose segnalazioni di alcuni cittadini, che, se strutturate, possono dare grandi risultati». Prove tecniche di controllo di vicinato. 

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