Nel Nord Italia, dove di sicurezza nei centri urbani e allarme per i furti in appartamento si parla moltissimo, è una realtà da anni. Ora arriva anche a Poggiomarino, cittadina con meno di 20mila abitanti ma tante zone periferiche, dove si sta infiammando il dibattito sui sempre più frequenti raid notturni da parte dei ladri. E così ecco il controllo di vicinato: una rete di comunicazione tra i cittadini e le forze dell'ordine volto a individuare possibili elementi di rischio per la sicurezza delle persone e delle cose. In pratica, è un canale di dialogo tra i residenti e chi deve reprimere i reati: gruppi che si scambiano notizie di avvistamenti e sospetti, per poi girarle a polizia, carabinieri e agenti municipali che avranno il compito di verificarle.
Il progetto è stato portato avanti dall'assessore alla sicurezza del Comune, Raffaele Gragnaniello, e poi approvato nella giunta (di centrodestra) guidata dal sindaco Maurizio Falanga.
Come avvenuto nei centri vicini, dove l'emergenza furti in appartamento ha destato enorme allarme sociale tanto che a San Gennaro Vesuviano si è tenuto un summit tra decine di sindaci dell'area nolana e vesuviana, anche a Poggiomarino c'è chi invoca l'Esercito. Il primo cittadino Maurizio Falanga, però, invita soprattutto a denunciare: «Con la collaborazione di tutti, diventando una rete unica di protezione, Poggiomarino potrà fare fronte a questo periodo di forte allarme sociale. Come amministrazione - dice Falanga - stiamo predisponendo una maggiore presenza di agenti di Polizia municipale sul territorio comunale, così come hanno assicurato che faranno carabinieri e polizia». Intanto l'altra sera in manette sono finiti due marocchini che avevano addosso alcuni oggetti appena rubati in un'autovettura in sosta. Li hanno presi i carabinieri della locale stazione ma, evidenzia Falanga, «l'arresto è avvenuto sulle preziose segnalazioni di alcuni cittadini, che, se strutturate, possono dare grandi risultati». Prove tecniche di controllo di vicinato.