Rubano documenti e chiedono il riscatto: arrestati tre rom nel Napoletano

Rubano documenti e chiedono il riscatto: arrestati tre rom nel Napoletano
di Cristina Liguori
Giovedì 6 Settembre 2018, 12:00
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QUALIANO - Tre arresti per estorsione nel campo rom di Qualiano: in manette una coppia di coniugi e un ragazzo di 15 anni, di etnia rom. Il gruppetto aveva preteso e ottenuto ben 500 euro da una coppia di immigrati indiani che avevano subito il furto di una borsa con all'interno importanti documenti tra cui un passaporto, i permessi di soggiorno e una grossa somma di denaro. La coppia ha ceduto al ricatto pur di riottenere quanto prima tutti gli effetti personali, ma quando i malviventi hanno preteso ulteriori mille euro i coniugi hanno deciso di denunciare. Così sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Giugliano guidati dal capitano Antonio De Lise che hanno ammanettato i tre responsabili dell'estorsione. Si tratta di Almir Suljevic 32 anni, pregiudicato, della moglie B. S, 27 anni e di un giovane di soli 15 anni, loro vicino di baracca.

La borsa era stata trafugata nel negozio dell'indiana, 39 anni, a Varcaturo. Dopo aver ricostruito la dinamica degli ultimi minuti la vittima e il marito 41enne hanno puntato l'attenzione su due donne di etnia rom che si erano accostate al negozio poco prima e che potevano essere le responsabili del furto. E non si sbagliavano. Così si sono subito recati nel campo di via circumvallazione esterna a Qualiano. Lì sono stati indirizzati presso la roulotte dei coniugi e sono iniziate le «contrattazioni» per ottenere di nuovo la borsa trafugata. La vittima aveva urgente bisogno del passaporto a causa di un imminente viaggio nel suo paese di origine. Nella borsa c'erano anche 3200 euro e i permessi di soggiorno della coppia. Così i balordi hanno approfittato della situazione di grossa necessità e hanno pensato di mettere in atto l'estorsione. I coniugi sono stati costretti a cedere sperando di ottenere quanto prima la borsa con tutto il suo contenuto pagando i 500 euro. I ricattatori però hanno consegnato solo i documenti. L'incubo infatti non era finito lì. I banditi hanno chiesto altri soldi per gli altri documenti con la minaccia di incendiare il negozio se non avessero acconsentito alle loro richieste estorsive. Disperata la coppia ha deciso di denunciare.
 
I carabinieri hanno quindi lasciato che si organizzasse l'appuntamento per la consegna della restante parte di denaro. A fatto compiuto sono intervenuti arrestando i due uomini che materialmente hanno preso la somma. La donna complice dell'organizzazione dell'incontro è stata poi riconosciuta come autrice materiale del furto messo in atto insieme ad una compagna. Marito e moglie sono ora in carcere. Il ragazzo di 15 anni si trova presso il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

I militari hanno poi effettuato un blitz nel campo cosiddetto «fosso» sempre a ridosso della circumvallazione esterna a poca distanza dall'altro ghetto. Sotto sequestro dieci automobili utilizzate verosimilmente  per commettere furti e rapine. Alcune auto sono risultate essere senza copertura assicurativa. Nei campi, come sempre, sono stati anche ritrovati rifiuti pericolosi e non che sono stati poi rimossi. Parte dei rifiuti erano stati incendiati. Un cumulo enorme mischiato a ratti di grosse dimensioni che convivono purtroppo con decine e decine di bambini. Una situazione ambientale e sociale molto grave per la quale non si riesce a trovare una soluzione definitiva.

Tra Giugliano e Qualiano ci sono almeno quattro campi, di cui solo uno, quello a ridosso della zona industriale, è legale, ovvero autorizzato e costruito dal Comune. Gli altri sono stanziamenti abusivi, costruiti in mezzo al nulla e circondati da spazzatura. Il Comune avrebbe dovuto costruire un eco villaggio per i residenti di uno dei campi illegali, il cosiddetto «fosso». Un progetto finanziato ma sospeso per ora a tempo indeterminato.
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