Galleria Laziale, al ministero il progetto Tangenziale gratis

Galleria Laziale, al ministero il progetto Tangenziale gratis
di Paolo Barbuto
Giovedì 16 Novembre 2017, 08:57 - Ultimo agg. 17 Novembre, 07:03
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Liberare la città dal grande caos generato dalla chiusura della galleria Laziale potrebbe essere possibile: basterebbe lasciare aperti i caselli della Tangenziale nelle ore di punta. Niente pedaggio e traffico che si snellisce in un battibaleno.

Il progetto è stato presentato a Tangenziale di Napoli e al Ministero dei Trasporti. La Tangenziale ha accettato, a patto che il Ministero si accolli il peso economico della faccenda. Insomma, dare una mano alla città che è nel caos per un'emergenza di viabilità ha un costo. Ma quale sarebbe il peso economico che Tangenziale vuole scaricare sul Ministero? Il dato non è noto ma possiamo arrivarci facendo un po' di calcoli. La Tangenziale incassa settanta milioni all'anno di pedaggi, cioè poco più di 5,8 milioni al mese. In media, dunque, una sola giornata di transiti porta nelle casse della Tangenziale circa 190mila euro. Ma il passaggio sarebbe libero solo per poche ore al giorno: ipotizziamo quattro ore e ipotizziamo che si tratta di quelle si maggior afflusso che generano la metà degli introiti giornalieri. Arriviamo a 80mila euro di mancati introiti al giorno che, moltiplicati per i venti giorni di emergenza comporrebbero una cifra pari a un milione e seicentomila euro ovvero il due per cento degli incassi annuali di Tangenziale.
 
Si tratta di briciole per le casse dell'autostrada cittadina, ma quelle briciole consentirebbero agli automobilisti napoletani di soffrire un po' meno nel traffico. Comunque anche quelle «briciole», spiega il presidente Pomicino, vanno garantite e dovrà pensarci il ministero dei Trasporti, se lo riterrà opportuno.

Proprio per chiedere quel supporto, ieri il direttore generale del Comune, Attilio Auricchio, che era già a Roma, s'è presentato al ministero dei Trasporti. Ha messo la problematica napoletana sul tavolo del capo di gabinetto perché il ministro Delrio si trovava a Pietrarsa per il convegno dedicato a trasporto su ferro. E proprio a Pietrarsa il ministro Delrio è stato avvicinato dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli che si sta battendo per accelerare la soluzione del problema. Il Ministro ha chiarito di essere stato messo a conoscenza della vicenda ma non ha potuto dare risposte ufficiali: «Solo quando tornerò in ufficio potrò conoscere i dettagli da parte dei miei uffici. Ma comprendo che si tratta di un problema importante per la città».

Intanto anche ieri Napoli è stata aggredita dalla morsa del traffico. Strade paralizzate per larghi tratti della giornata, conseguenze della chiusura della Galleria Laziale che impone percorsi alternativi lunghi e tortuosi a circa ventimila veicoli al giorno. Quelle auto che prima percorrevano il tunnel, adesso vanno a mescolarsi alle vetture lungo le altre strade, così il surplus di veicoli diventa letale.

Dentro la galleria si lavora alacremente. Anche se in ritardo, visto che la vicenda dei possibili crolli era nota a Palazzo San Giacomo almeno da due mesi. Si cerca di accelerare la procedura di rimozione delle parti pericolanti per poi procedere alla ristrutturazione. Al Comune giurano che tutto sarà risolto entro dieci giorni, massimo quindici. Intanto il progetto di aprire a doppio senso la galleria Quattro Giornate langue: l'attesa è tutta per la Tangenziale, anzi per il Ministero che deve accettare di pagare il conto.
Un milione e seicentomila euro per liberare Napoli dal traffico per venti giorni. Indubbiamente il conto è un po' salato, ma sembra che non ci siano alternative.