Gallerie d’Italia, già boom: turisti in fila
in via Toledo. «Mai tanta bellezza gratis»

Gallerie d’Italia, già boom: turisti in fila in via Toledo. «Mai tanta bellezza gratis»
di Giovanni Chianelli
Sabato 21 Maggio 2022, 23:57 - Ultimo agg. 23 Maggio, 12:46
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Nella marea di turisti che sta affollando Napoli da un mese, e soprattutto nell’anticipo di estate degli ultimi giorni, ieri mattina si distingueva un’ondata a parte. A via Toledo, all’altezza dell’edificio storico del Banco di Napoli, una fila tagliava la strada: erano i visitatori della nuova sede del museo Gallerie d’Italia, ieri al primo giorno di apertura. È stato così per tutta la mattinata, nonostante il caldo intenso, tanto da attirare l’interesse dei passanti che non sapevano dell’inaugurazione, diversi dei quali hanno scelto di entrare: a fine giornata quasi 4000 persone hanno visitato il nuovo sito culturale napoletano. 

Certo, era a biglietto gratuito, come anche oggi. Ma l’interesse per Caravaggio, Luca Giordano e Vincenzo Gemito, oltre che per il nuovo allestimento della sede appena aperta ha fatto il resto: «Conoscevo già la collezione quando era a palazzo Zevallos, ma sono troppo curiosa di vedere come si è trasformata l’esposizione» ha detto Valeria De Rosa, napoletana, tra le persone in attesa. Non solo il pubblico di casa, Gallerie d’Italia attrae turisti da diverse parti d’Italia: «Abbiamo appreso della possibilità di visitare gratuitamente la collezione e siamo venuti apposta da Bari» hanno detto Michele Grasso e Sandro Fanelli. C’era qualcuno che non sapeva che sarebbe stato gratuito ed è venuto lo stesso: «Sarei stata disposta tranquillamente a pagare, pur di vedere la nuova sede» è stato il commento di Rosa Barbieri.

Le visite non erano solo per Caravaggio, la star di casa.

Alice Del Grosso e Luca Barberi, di Torino: «A dire il vero non sapevamo che ci fosse una sua opera, ma volevamo entrare lo stesso. Meglio così». Mentre c’è chi è venuto proprio per ammirare il “Martirio di Sant’Orsola”: «Mi definisco una fan di Caravaggio. Ho fatto un lungo viaggio, da Busto Arsizio, per questo quadro che non avevo mai visto dal vivo» ha detto Sara Giordano; con lei è arrivata in città Verdiana Masi, da Latina: «Io invece non sapevo che fosse rinnovata la sede, mi interessava l’opera caravaggesca. Adesso sono ancora più curiosa».

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Dentro si incontravano diversi viaggiatori stranieri. Michael Davis, dal Texas, è la venticinquesima volta che viene a Napoli e parla un perfetto italiano: «Ogni novità della vostra città mi vede in prima fila. Questo museo era già bellissimo prima, l’esposizione di adesso ne valorizza ogni punto». La posizione centrale (anche se era così pure per palazzo Zevallos) sembra essere tra i motivi di successo del museo. Claudia Palombo, napoletana: «La collocazione è sicuramente strategica, catalizza l’interesse anche di più di altri musei famosi». Per lei, che ha già visto il museo diverse volte, è stata una magia attraversare la passerella dorata ideata dall’architetto Michele De Lucchi, un’idea di immersione emozionale. Qualcuno ha storto il naso sulla collocazione del “Martirio di Sant’Orsola”. Secondo Simone Fiorillo, di Napoli, «la nuova sistemazione lo mortifica, rispetto alla centralità che aveva a palazzo Zevallos». Molti hanno applaudito la nuova sezione, quella sull’arte contemporanea, collocata al secondo piano dell’edificio, e ora attendono per l’autunno l’arrivo della caffetteria-bistrot fronte strada e del ristorante stellato che sarà posto sul terrazzo. Ci sono quindi diversi motivi di soddisfazione per Michele Coppola, executive director per l’arte di Intesa Sanpaolo, proprietaria di Gallerie d’Italia: «Il lavoro è stato intenso ma la risposta fa dimenticare la stanchezza. Il numero delle persone in coda, insieme ai complimenti raccolti per il palazzo e le collezioni, sono la migliore moneta per ripagare l’impegno» ha dichiarato. Per poi aggiungere: «Vedere tanta gente fare foto all’atlante Farnese e scoprire questo nuovo mondo dimostra quanto Napoli sia pronta ad accogliere i turisti, con un’offerta culturale di valenza internazionale».
 

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