Finti carabinieri truffavano gli anziani
presa gang di napoletani in trasferta

Finti carabinieri truffavano gli anziani presa gang di napoletani in trasferta
Venerdì 17 Novembre 2017, 12:59
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Sgominata un'organizzazione criminale di truffatori, specializzati nei raggiri alle persone anziane, che aveva base in provincia di Napoli e operava a livello nazionale. Le indagini, che si sono concluse con 12 arresti, hanno accettato che la banda dei 'falsi carabinieri' ha commesso in poco più di un anno una settantina di truffe, incassando dalle vittime circa 200.000 euro. Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri della compagnia di Arezzo, con il supporto dei colleghi del comando provinciale di Napoli, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di dodici persone, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, richiesta del sostituto procuratore Elisabetta Iannelli, perchè ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe a danno di anziani.

Il provvedimento restrittivo costituisce l'epilogo di un'articolata e complessa attività investigativa, avviata nel novembre 2016, a seguito di una serie di truffe consumate nel territorio della provincia di Arezzo, e che ha permesso di individuare e ricostruire un'organizzazione malavitosa di soggetti originari e residenti in provincia di Napoli che commettevano raggiri a persone anziane su tutto il territorio nazionale. Quando la truffa andava a segno, il sedicente 'carabiniere' concludeva il colloquio indicando alla vittima un avvocato o incaricato dell'assicurazione che si sarebbe recato presso la sua abitazione per ritirare quanto preteso, che spesso, oltre ai soldi, si trattava di monili in oro, e ogni oggetto di valore, poi rivenduti presso compro oro compiacenti. Le somme richieste arrivavano anche a superare i settemila euro. G

li anziani contattati, tenuti al telefono anche per più di un'ora, venivano letteralmente sconvolti dalla notizia che un loro parente poteva essere coinvolto in un sinistro stradale, e inoltre avere guai con la giustizia. Dopo la consumazione della truffa, le vittime rimanevano scioccate dal fatto di essere stati raggirati e di avere perduto, molte volte, i ricordi di una vita, come fedi, ricordi dei coniugi o di parenti defunti.

Gli indagati, tutti residenti nel Napoletano, avevano ognuno un proprio ruolo nel sodalizio: vi era l'organizzatore, il quale dirigeva il gruppo individuando le vittime e distribuendo i compiti ad ognuno; gli incaricati del supporto logistico che si occupavano del reperimento delle sim card , spesso intestate a ignari soggetti stranieri, e del noleggio di autovetture usate per gli spostamenti; i telefonisti, che contattavano le vittime da Napoli; gli emissari, che, pronti nelle vicinanze delle abitazioni degli anziani, al segnale ricevuto dai telefonisti, si presentavano per riscuotere quanto preteso.
Gli arrestati dovranno rispondere dei reati di associazione per delinquere finalizzata ai delitti di truffa aggravata in danno di persone anziane o comunque in condizioni di minorata difesa. Al termine delle operazioni di cattura e fotosegnalamento, i destinatari delle misure cautelari sono stati condotti presso la casa circondariale di Poggioreale e presso i rispettivi domicili.
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