Da Napoli la proposta di legge per l'istituzione di un Garante Nazionale della salute mentale

Da Napoli la proposta di legge per l'istituzione di un Garante Nazionale della salute mentale
di Paola Marano
Martedì 26 Novembre 2019, 22:04
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L’istituzione di un Garante Nazionale per la Salute mentale per contrastare l’estinzione del modello di Franco Basaglia e di Sergio Piro. È quanto chiede il forum diritti e salute, che da Napoli, insieme all’Istituto degli Studi Filosofici, si è fatto promotore di una bozza di proposta di legge che individui una figura autorevole per vigilare sulle condizioni dei malati più abbandonati e preservare l’omogeneità dei livelli essenziali di assistenza (Lea, ndr).
 

Un’autorità, che nelle intenzioni dei fautori della proposta, dovrebbe configurarsi come un organo monocratico, designato dal consiglio dei ministri, che opera in indipendenza e autonomia di giudizio e vigila sull’applicazione delle legge quadro 180 del 1978 nell’ambito dell’intero territorio nazionale.

Una richiesta che Massimiliano Marotta, figlio del fondatore sella scuola di studi filosofici Gerardo, lancia dirattamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
«Mi rivolgo al Capo dello Stato e al primo ministro perché si porti a casa questo risultato e si inizi a stanziare per il Mezzogiorno d’Italia le stesse risorse che si stanziano per il Nord e per il centro. La salute mentale ha bisogno di essere aiutata, ha bisogno di grande attenzione da parte della politica – sottolinea Marotta -  gli operatori non possono essere lasciati soli. Una condizione, quella della malattia mentale, che Marotta riguarda personalmente.
«Io so di cosa stiamo parlando, sono il fratello di due sorelle affette da una patologia gravissima, entrambe a rischio di vita, bisogna mobilitare l’opinione pubblica, bisogna mobilitare la politica».
 
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute e dalla Società italiana di epidemologia psichiatrica, in Italia i pazienti in cura presso servizi psichiatrici pubblici sono circa 860mila individui. Una domanda di assistenza che si scontra con la riduzione del personale che avanza. Negli ultimi anni aumentano inoltre le giornate di degenza in assistenza residenziale, con una durata media di oltre 800 giorni.

«Apparentemente sembra che i manicomi siano chiusi, questa è una grande bugia, perché i veri manicomi attualmente vivono nelle famiglie delle persone abbandonate e sole – evidenzia Franco Maranta, portavoce Forum Diritti e Salute - Chi ha un problema con un figlio un padre o qualsiasi parente con sofferenze psichiche sa che è praticamente abbandonato. La 180 è una legge importante e inapplicata, noi chiediamo al  garante di vigilare su ciò che abbiamo, perché se si vigila  su quello che abbiamo possiamo fare un passo avanti nell’interesse della sofferenza  delle persone e della società tutta».

La spesa nazionale per la salute mentale sul totale della spesa sanitaria è inoltre pari al 3,6 per cento del Fondo Sanitario Nazionale, con un costo pro capite di salute mentale in Italia di 78 euro. La fetta che riguarda la Campania è del 2,6 per cento, con un costo di 57 euro.

«Abbiamo elaborato una proposta di legge per porre finalmente fine alla sperequazione drammatica che ancora esiste tra salute mentale e altre branchie della medicina, tra regioni del nord e del sud e tra una cultura del territorio e una cultura ospedaliera – osserva Francesco Blasi, direttore salute mentale Asl Napoli Centro-  Riteniamo che il momento politico sia favorevole in quanto il ministro Speranza è sicuramente in grado di comprendere l’importanza di questo settore della salute. Una grande battaglia di civiltà e per questo appoggiata in maniera forte dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici».
 
 
 
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