Il sovrintendente: «Gazebo, è ora di cambiare. Napoli è rovinata»

Il sovrintendente: «Gazebo, è ora di cambiare. Napoli è rovinata»
di Rosa Palomba
Venerdì 29 Aprile 2016, 08:12
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«Le parole sono importanti, bisogna andarci cauti», dice Luciano Garella. E sottolinea che ancora non ci sono ordinanze e pugni duri, ma norme da rispettare, quelle sì. Il sovrintendente alle Belle Arti e Paesaggio di Napoli chiarisce che non «c'è ansia prestazionale. Piuttosto, una grande emergenza urbanistica e architettonica». Per questo, già da un mese dagli uffici di Palazzo Reale, è partita la ricognizione di tutte quelle attività turistiche-ricettive dove sono stati installati gazebo, tende, ombrelloni, sedie a dondolo, tavolini, poltroncine, stufe a fungo, snack volanti. Un po' di acciaio, un po' di legno; strutture di plastica con finestroni e porte in similvetro. Teloni bianchi, neri, beige, verdi. Graficizzati, intestati al proprietario del locale oppure alla bibita da sponsorizzare. L'architetto Garella mette mano a foto e relazioni dei tecnici da lui inviati in giro per Napoli e in alcune tra le località più turistiche della provincia.
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