Gennaro, funerali dopo un anno
​con dolore e rabbia: «Un'ingiustizia»

Gennaro, funerali dopo un anno con dolore e rabbia: «Un'ingiustizia»
di Aniello Sammarco
Giovedì 13 Agosto 2020, 11:22 - Ultimo agg. 14 Agosto, 07:50
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Lacrime e dolore in una cerimonia intima quanto toccante. L'ultimo saluto a Gennaro Trapanese, l'uomo di Torre del Greco morto a 50 anni per un'overdose e per oltre un anno «dimenticato» in una cella frigorifero al Secondo Policlinico, non è certo servito a placare le polemiche sollevate dai familiari, che anche in occasione dei funerali svoltisi ieri mattina nella chiesa di Sant'Antonio di Padova hanno manifestato la loro costernazione per la mancata verifica dei dati presenti negli archivi delle forze dell'ordine e per l'assenza di riscontri alle denunce presentate per la scomparsa dell'uomo, ufficialmente sparito senza motivazioni dalla sua abitazione il 16 luglio 2019 ma di fatto deceduto lo stesso giorno a San Giovanni a Teduccio per i suoi purtroppo noti problemi legati alla droga.

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IL CALVARIO
Problemi che in passato avevano portato Trapanese ad avere guai con la giustizia e a finire in carcere, divenendo di fatto un volto noto alle forze di polizia. Un aspetto questo che non ha però agevolato il suo riconoscimento nel giorno della morte, facendo iniziare alla famiglia una lunga e ovviamente inutile ricerca, iniziata con la denuncia di scomparsa alle autorità preposte e proseguita anche con la segnalazione e le ospitate alla trasmissione televisiva Chi l'ha visto. «Mio cognato ha sbagliato più volte - ha spiegato a margine della cerimonia funebre Gerardo - e per questo ha pagato i suoi conti con la giustizia. Anche per questa ragione la sua storia meritava una maggiore attenzione da parte di tutti. Siamo profondamente segnati da questa vicenda e pretendiamo che sia fatta giustizia».
La famiglia si è affidata perciò alla consulenza dell'avvocato Francesco Maria Morelli, che ha già chiesto alla Procura di Napoli gli opportuni chiarimenti su una questione che il legale ha più volte definito «assurda». Nella cerimonia in chiesa invece si è evitato di gettare nuova benzina sul fuoco delle polemiche: la nipote di Trapanese, che a nome della famiglia ha preso la parola sull'altare, ha voluto sottolineare come «la signora' - riferendosi chiaramente alla droga - ci ha separati. Ci accompagnerà il ricordo della tua sensibilità e la tua grande passione per il Milan».I resti mortali di Gennaro Trapanese sono poi stati destinati alla cremazione, come da espressa volontà del 50enne. Resta la speranza che la magistratura provi davvero a fare chiarezza.
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