Addio a Gerardo Mazziotti, decano degli architetti: progettò lo stadio San Paolo e l'ostello della gioventù

Addio a Gerardo Mazziotti, decano degli architetti: progettò lo stadio San Paolo e l'ostello della gioventù
di Ugo Cundari
Sabato 3 Settembre 2022, 00:01 - Ultimo agg. 4 Settembre, 09:58
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Il 3 gennaio avrebbe compiuto 99 anni il decano degli architetti meridionali, Gerardo Mazziotti, spentosi ieri a Napoli. Nato in un piccolo paesino in provincia di Cosenza, si era laureato alla Federico II negli anni Cinquanta con una tesi sugli impianti sportivi, in particolare sui velodromi coperti, premiata dal Coni. Intraprendente e coraggioso, era entrato nello studio di Carlo Cocchia distinguendosi per le sue qualità. Prima aveva contribuito alla riprogettazione del padiglione del nord America nella mostra d’Oltremare, poi agli studi di fattibilità e alla realizzazione delle terme Solaro a Castellamare di Stabia e dello stadio san Paolo, oggi Maradona.

Al di là delle grandi opere, ha realizzato molto anche in città, dal quartiere della Loggetta all’ostello della gioventù di Mergellina, dal complesso scolastico polifunzionale di Marianella alle abitazioni dell’Ina-casa a Pozzuoli. A Scampia, dopo essere diventato negli anni Settanta responsabile dei servizi tecnici dell’Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Napoli, progettò alcuni palazzi, mentre a Monterusciello fu tra i responsabili dei nuovi quartieri.

Fuori della sua città, ha lavorato a Benevento, costruendo insieme ad altri la Banca d’Italia. 

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All’estero, porta la firma sua l’ospedale di Abhomey nel Benin. Impegnato anche nei grandi temi urbanistici, su Bagnoli scrisse un libro, agli inizi del Duemila, denunciando “l’eterna incompiuta”. Più di recente, aveva espresso un giudizio molto severo sul Centro direzionale: «è un corpo estraneo, e poi è fatto con edifici che assolutamente non sono in linea con gli edifici storici di Napoli. Quindi è un tentativo di modernità che è fallito. Lo sanno tutti che il Centro direzionale non funziona più. Mi auguro che un giorno acquisti una sua vitalità, che oggi non ha». Di Mazziotti, il filosofo Aldo Masullo disse: «Dinanzi all’umiliante dileguarsi delle forme e al rifiuto sprezzante degli stili, a Gerardo si deve l’audacia di rivendicare il primato classico della “forma” e di assumere quale principio religioso del suo lavoro di architetto il monito del grande Le Corbusier, secondo il quale “l’architettura è al di là dell’utile”».

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