Gestione dello stadio San Paolo,
intesa su debiti tra Comune e Napoli

Gestione dello stadio San Paolo, intesa su debiti tra Comune e Napoli
di Luigi Roano
Mercoledì 1 Agosto 2018, 10:12
4 Minuti di Lettura
Tre ore e mezza di riunione: da una parte il patron Aurelio De Laurentiis e l'amministratore delegato della Filmauro Andrea Chiavelli, dall'altra il capo di gabinetto del Comune Attilio Auricchio, l'assessore allo Sport Ciro Borriello e due dirigenti del Comune, Gea Olivieri e Lucia Russo, la location l'hotel Vesuvio, al centro della discussione la gestione del San Paolo. Cosa ne è venuto fuori? «Riunione interlocutoria» spiegano le parti, la sostanza è che è scattata una tregua armata. La gestione della vetusta struttura di Fuorigrotta resta tutta da decifrare perché, nonostante la maratona, non sono state apposte firme sotto nessun documento. Il dato positivo è che le parti si sono incontrate dopo mesi, e vista la lunghezza della discussione i problemi sono stati sviscerati. Se è stata trovata anche la soluzione lo capiremo presto. Perché una cosa è certa, bisogna individuare una modalità giuridica per la gestione dell'impianto che è pubblico dove la Ssc Napoli possa starci in tranquillità e programmare la sua vita. E la stessa cosa vale per il Comune. Assente al vertice il sindaco Luigi de Magistris, non era annunciata la sua presenza «perché si trattava di un incontro tecnico» raccontano dal Comune. Sarà pure così, ma il risultato è che resta il gelo tra l'ex pm e De Laurentiis. Ad amareggiare de Magistris sarebbero state le parole del patron di qualche mese fa sulla questione dei concerti al San Paolo, quando de Laurentiis tirò in ballo il fratello del sindaco Claudio.

I NODI
«Stiamo costruendo un percorso - racconta il capo di gabinetto Auricchio - il Comune ha portato delle proposte, vale a dire il riconoscimento da parte del presidente della convenzione 2015-2016, la partita del dare e dell'avere tra Comune e Società e la proposta di una nuova convenzione quinquennale, testo in buona parte già condiviso. Il presidente mi è sembrato interessato e già oggi potrebbero esserci novità». L'allusione è alla convenzione 2015-2016 sulla quale il presidente oggi potrebbe dare delle risposte che il Comune si augura positive. Con questo atto si chiuderebbe anche la partita del dare e dell'avere tra Palazzo San Giacomo e Società. Balla circa un milione e mezzo che le parti devono l'uno all'altra. Una necessità impellente, una vicenda sulla quale ha acceso i fari la Corte dei Conti. In caso di intervento della magistratura contabile salterebbe il banco e tornerebbero a rischio anche i lavori allo stadio che dovrebbe ospitare tra 11 mesi le Universiadi. Un maquillage robusto, quello in programma, con alcuni cantieri come quello per la pista di atletica già aperto.

 

LA NUOVA CONVENZIONE
Il nuovo eventuale patto tra Società e Comune è all'attenzione di De Laurentiis. La proposta del Comune è di cinque anni a partire da quello in corso. Il patron si è preso un po' di tempo prima di dare una risposta, in linea di massima entro settembre bisognerebbe chiudere la vicenda in un senso o in un altro. De Laurentiis ha chiesto garanzie sui lavori in corso allo stadio. L'installazione dei nuovi sediolini, in particolare, comporterà la chiusura di alcuni settori dello stadio quando si giocheranno le partite e quindi non si potranno vendere i biglietti con gli incassi che saranno ridotti. Un tema non di poco conto. Il patron ha chiesto garanzie sul governo dei lavori, nella sostanza che siano rispettati i tempi che dovranno essere ridotti al massimo. Il Comune sul piatto della bilancia mette l'usufrutto di un impianto che a partire dall'estate prossima avrà un nuovo volto. Con i sediolini azzurri, una pista di atletica rifatta, i bagni nuovi, e un sostanziale miglioramento delle strutture a iniziare dall'illuminazione, dall'impianto audio, alle balaustre, alla videosorveglianza, agli spogliatoi. Sarà un San Paolo sicuramente più accogliente con la possibilità per il presidente di sfruttare anche i tanti spazi interni.
GLI SCENARI
Se De Laurentis accetterà la convenzione quinquennale il rapporto tra le parti filerà liscio per i prossimi cinque anni con la possibilità in corso d'opera di mettere mano all'impianto anche sotto altri punti di vista da parte del presidente che potrebbe sempre presentare un suo progetto per lo stadio, l'offerta del Comune c'è. In caso di no da parte di De Laurentis l'unica strada è quella della cosiddetta «domanda a servizio individuale», vale a dire che la Società dovrebbe chiedere l'uso del San Paolo solo quando c'è l'attività agonistica, ovvero le partite degli azzurri. Una soluzione che non piace a nessuno ma che comunque è sul tavolo e non da scartare a priori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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