Imprenditore napoletano assassinato a Panama: il giallo del tablet in vendita

Imprenditore napoletano assassinato a Panama: il giallo del tablet in vendita
di Lucia Allocca
Domenica 3 Dicembre 2017, 13:01 - Ultimo agg. 18:03
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CASALNUOVO - Un colpo alla testa esploso a distanza ravvicinata con una pistola revolver calibro 38, da due ragazzini, appena 17enni, che gli avevano dato appuntamento a Los Andes, luogo periferico e malfamato a Panama, per acquistare un tablet. È morto così Marcantonio Salzano, 41 anni, sposato, padre di due figlie, originario di Casalnuovo, da tre anni in Sudamerica dove aveva una azienda di import export di apparecchiature elettroniche. Attirato in un vero e proprio tranello che gli è stato fatale. Marcantonio Salzano, secondo quanto fino ad ora ricostruito dalla polizia locale, era stato contattato dai ragazzi per l'acquisto di un tablet: i tre si erano dati appuntamento poco distante dal luogo del delitto. Erano entrati in macchina, ma una volta nell'abitacolo, una ford Kia nera di proprietà di Salzano, la situazione ha preso una piega diversa. Sempre secondo la polizia, uno dei ragazzini, soprannominato «Gordo», pistola alla mano gli avrebbe intimato di consegnargli la merce. Una rapina in piena regola a cui l'uomo avrebbe tentato di reagire. Quindi una breve colluttazione, il revolver finito sul sedile dell'auto e l'altro ragazzino che avrebbe recuperato la pistola velocemente facendo esplodere il colpo mortale.

Uno solo, alla testa, sparato a bruciapelo. Marcantonio Salzano è morto all'istante, il suo corpo è finito a terra, sull'asfalto consunto che si è rapidamente tinto di rosso sangue. I due lo hanno lasciato lì, riverso a terra, con la portiera dell'auto ancora aperta e sono fuggiti. Uno dei 17enni è stato intercettato poco dopo dagli agenti ed è stato arrestato. L'altro invece, secondo gli inquirenti il Gordo, è riuscito a scappare.
 
A dare l'allarme, in quella zona racchiusa tra vegetazione, poche case e qualche baracca, sono stati i residenti stessi, richiamati in strada dal rumore degli spari. «Ero in casa mia quando ho sentito uno sparo e ho sentito uno dei miei vicini chiedere aiuto, perché ha visto un uomo lottare con alcune persone all'interno di un veicolo, e poi abbiamo sentito lo sparo», la testimonianza resa ad un quotidiano panamense da un abitante di Los Andes. Ma non sarebbe il primo caso. Come si evince dai commenti postati da panamensi sotto la notizia pubblicata sui siti di informazione locali, la zona è pericolosa, e per questo è spesso anche pattugliata, perché ad alto indice criminale. I panamensi gridano basta alla violenza: in otto giorni sono state ben dodici le persone assassinate. Nessun giallo, dunque, e nessuna pista alternativa per la polizia locale: Marcantonio è finito in questa ondata di terrore e crimine facile, dove si spara per poco, pochissimo, anche solo per un tozzo di pane.

La notizia della tragedia, avvenuta venerdì alle 12.30 circa, ora locale, è piombata a Casalnuovo in piena notte, con una chiamata ai familiari. «Tutto questo è assurdo», l'unica frase che i parenti riescono a proferire a fatica, ancora increduli. A Casalnuovo, dove vivono la moglie di Marcantonio, Anna, e le loro figlie, è un via vai di persone.

Nonostante la lontananza, era qui a Casalnuovo che Salzano aveva gli affetti, la famiglia e i tantissimi amici che di tanto in tanto lo raggiungevano per una breve vacanza. Il cancello di quel parco al corso Umberto è aperto, fuori un manifesto con solo il nome e la notizia della sua morte. La famiglia è in costante contatto con Panama, per capire la verità, per sapere cosa è accaduto, ma soprattutto perché ora si vuole riportare a casa lo sfortunato imprenditore. Probabilmente nelle prossime ore i parenti più stretti raggiungeranno lo stato sudamericano per il riconoscimento della salma.

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