Giancarlo Siani. Un libro con tutti i suoi articoli, oggi la consegna del premio

Giancarlo Siani. Un libro con tutti i suoi articoli, oggi la consegna del premio
di Maurizio Cerino e Davide Cerbone
Mercoledì 23 Settembre 2015, 08:22 - Ultimo agg. 08:23
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Stamattina, nella sede de «Il Mattino», il Premio nel nome di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra giusti trent'anni fa, il 23 settembre 1985. Il Premio sarà simbolicamente consegnato al libro «Fatti di camorra. Dagli scritti giornalistici di Giancarlo Siani», una selezione degli articoli che gli sono costati la vita, divisi per argomento, con prefazione di Roberto Saviano. E sempre oggi, in ricordo di Giancarlo, il ministro della Giustizia Orlando è atteso al Comune di Torre Annunziata. Sarà oggi una giornata densa di appuntamenti e iniziative tutte in nome di Giancarlo. Ma, anche, la vigilia è tutta insieme a Giancarlo.



Un'intera giornata con il suo esempio nel cuore e il suo sorriso limpido impresso negli occhi, prima nella sala del Modernissimo piena di studenti sul limite della maggiore età, poi in quella dell'università Suor Orsola Benincasa, nell'ambito del convegno organizzati dall'ateneo e i corsi di formazione dell'Ordine dei giornalisti della Campania. «Ho conosciuto da poco la storia di suo fratello, ma la gioia con cui faceva il suo lavoro mi rende orgoglioso di essere napoletano», confessa a Paolo Siani, Giovanni, che ha 18 anni e studia all'Istituto tecnico Casanova. Sul grande schermo del cinema Modernissimo sono appena passate in anteprima le immagini de «L'estate sta finendo», l'appassionato docu-film di Alessandro Chiappetta e Graziano Conversano, che Rai Storia manderà in onda stasera alle 21.30. Con l'estate, in quel settembre dell'85, finva anche la carriera troppo breve di un giornalista innamorato del mestiere e della verità. A raccontare nei sessanta minuti di girato quella sera maledetta, i colleghi e amici del Mattino, il fratello Paolo, presidente della Fondazione Polis, la nipote che non lo ha mai conosciuto Ludovica, il direttore del Mattino Alessandro Barbano (presente alla proiezione con il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti), il magistrato Armando D'Alterio, che riaprì le indagini nel '93, i giornalisti Luigi Necco e Sandro Ruotolo, gli scrittori Roberto Saviano, Maurizio de Giovanni e Angelo Petrella e il suo professore Amato Lamberti, morto tre anni fa.



La testimonianza su quello che Giancarlo ha lasciato, a porta ai giovani Alessandro Barbano: «Quando è morto ero, come lui, un giovane cronista di nera a Lecce - ricorda il direttore del Mattino -. Arrivato da direttore a Napoli, ho capito che in tutti i giornalisti e collaboratori c'è, fortissima, la sua eredità. Trent'anni dopo, la presenza di Giancarlo è vivissima». Anche al Suor Orsola c'è un grande schermo. Qui, però, la faccia è quella del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz: «Voglio ricordare questo giovane giornalista, un esempio per tutti i nostri giornalisti - dice Schulz nel videomessaggio che chiude il pomeriggio -. La criminalità organizzata è un problema europeo, serve una rete di giornalisti preparati, ma soprattutto ben protetti: soltanto così si può onorare la memoria di Giancarlo Siani». Ad aprire l'incontro è invece Daniela Limoncelli, che riassume tutto in una sentenza senza appello: «Giancarlo è il nostro dna». Si parla di giornalisti minacciati, che vivono sotto scorta. Sandro Ruotolo racconta la sua vicenda, che è poi la vicenda di tanti. «Molti operano in piccole realtà, lo stesso Giancarlo lavorava in provincia», spiega.



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