Giraservice, la società dei ticket cartacei rimasta senza lavoro: sit in alla Regione

Protesta a Santa Lucia
Protesta a Santa Lucia
di Alessandra Martino
Martedì 30 Novembre 2021, 14:38 - Ultimo agg. 19:27
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In emergenza da Covid assumono grande rilevanza iniziative nelle quali riscoprono i grandi vantaggi connessi all'uso delle tecnologie digitali, in Campania ad esempio i biglietti oggi si vendono soprattutto online, ma l'altra faccia della medaglia fa male: restano senza lavoro i dipendenti della Giraservice.

L’azienda a Napoli distribuiva finora a Napoli i ticket cartacei alle edicole, tabaccherie e rivendite autorizzate.

Martedì mattina, dopo un anno senza risposte, i lavoratori hanno la manifestato sotto Palazzo Santa Lucia.

«Siamo un'azienda di 130 lavoratori. Lavoriamo da 25 anni nel settore dei trasporti pubblici, facciamo la distribuzione dei titoli di viaggio, stampa di smart card. Praticamente ci troviamo tutti in mezzo ad una strada. Abbiamo ricevuto una lettera di licenziamento dall'azienda: procedura di licenziamento collettiva. Stiamo facendo un percorso da più di un anno con la Regione. Hanno firmato un accordo con noi ad agosto, però dopo sono spariti. Abbiamo mandato tanti solleciti per un incontro – ha sottolineato Alessandro Capozzi - Dopo 8 PEC di sollecito per un incontro, per riprendere il percorso sulla formazione e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali siamo venuti qui per chiedere un incontro con le maniere più dure. Attendiamo un incontro con l'assessore Marchiello, il Presidente Cascone e l'assessore alla formazione Filippelli, che deve prendere gli impegni presi con noi ad agosto».

Il presidio dei lavoratori Giraservice, prendendo atto dei gravissimi ritardi rispetto al percorso stabilito per la salvaguardia dei livelli occupazionali dei circa 140 lavoratori e che tutti gli impegni contenuti nel verbale del tavolo del 4/08/2021 sono stati disattesi, hanno deciso oggi di far sentire la loro voce. I dipendenti della Giraservice non intendono più pazientare «qualche giorno per esigenze normative». Dopo un anno di vertenza e decine di incontri ai tavoli istituzionali, i lavoratori sono ad un passo dal ricevere lettere di licenziamento e nessuno di loro è tornato al lavoro. 

«Alla fine di questa vertenza, dal mese di agosto, abbiamo firmato un protocollo di intesa dove ci garantivano la ricollocazione del personale e dei corsi di formazione creati ad hoc per queste nuove tecnologie. Cosa paradossale è che noi abbiamo lavorato in questi 30 anni all'interno dei trasporti, fornendo servizi. - ha spiegato, Luigi Diodato- Dietro i trasporti c'è il nostro lavoro. A valle di tutta questa situazione la cosa paradossale è che i servizi esistono ancora solo che noi non siamo più utili». 

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L’umanità ha sempre interagito con l’ambiente circostante per cercare di utilizzare a proprio vantaggio le risorse di cui il pianeta dispone e migliorare le proprie condizioni di vita.  Oggi, però, per salvaguardare l’ambiente a rimetterci sono gli stessi uomini come ha sottolineato Fulvia Marzano: «Noi siamo stanchi! Ci è stato tolto il lavoro quando i servizi sono in essere. Sono stati affidati, momentaneamente, quando potevano usare noi come personale. Quindi non capiamo il perché di tutto questo. Ci sono famiglie in mezzo alla strada, scoperti da mesi ed è una cosa indegna. Chiediamo, non solo di essere ascoltati, ma di darci soluzioni, come hanno sempre detto nei tavoli di lavoro. Vediamo che non si concretizza mai nulla».

Ora non resta che aspettare risposte da chi ne compete, nel frattempo i dipendenti si sono riuniti in un’unica squadra per salvaguardare il proprio futuro.

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